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giovedì, 2 Gennaio, 2025
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La crisi dell’automobile: l’Europa tra fabbriche chiuse e sfide future

La crisi dell’industria automobilistica in Europa potrebbe aggravarsi se Donald Trump attuerà le sue minacce sui dazi. Attualmente, le esportazioni di automobili tedesche e italiane sono soggette a dazi del 2,5%, ma potrebbero aumentare fino al 10%. L’Italia ha un disavanzo commerciale di 44 miliardi di dollari con gli Stati Uniti, mentre la Germania arriva a 83 miliardi; insieme rappresentano oltre la metà del disavanzo europeo di 209 miliardi.

Nel 2023, gli Stati Uniti hanno registrato un deficit commerciale di beni con l’UE di 208,7 miliardi di dollari. Nonostante gli USA abbiano un surplus nei servizi, Trump ha criticato soprattutto le esportazioni di automobili dall’Europa, lamentandosi del numero limitato di veicoli esportati verso gli Stati Uniti. A partire dal 20 gennaio, Trump intende imporre una tariffa del 10% su tutte le importazioni e una del 60% sui prodotti cinesi, misure che potrebbero alterare i flussi commerciali e attirare ritorsioni.

Nel frattempo, le case automobilistiche europee stanno affrontando sfide significative, portando a chiusure di stabilimenti e licenziamenti. Volkswagen ha concordato un accordo per ridurre di 35.000 posti di lavoro in Germania e chiudere lo stabilimento Audi a Bruxelles entro il 28 febbraio. Feintool chiuderà un sito in Germania con il rischio di 200 posti di lavoro, mentre Valeo prevede di ridurre 1.000 posti e chiudere due stabilimenti in Francia.

Stellantis ha annunciato la chiusura della fabbrica Vauxhall a Luton, con oltre 1.000 posti a rischio, e ha interrotto le produzioni a Mirafiori in Italia per bassa domanda. Bosch prevede di tagliare 5.500 posti di lavoro entro il 2032, Ford ha annunciato la perdita di 4.000 posti in Europa, mentre Michelin chiuderà due stabilimenti in Francia con circa 1.250 posti a rischio.

Schaeffler prevede di licenziare 4.700 persone, principalmente in Germania, e chiudere stabilimenti in Austria e Gran Bretagna. Infine, Daimler Truck ha introdotto misure per ridurre ore di lavoro e bloccare assunzioni in Germania. L’insieme di queste misure e situazioni evidenzia una crisi profonda nel settore automobilistico europeo, esacerbata dalle incertezze commerciali internazionali.

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