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martedì, Ottobre 15, 2024
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La decisione della Corte Suprema britannica

Una recente sentenza dell’Alta Corte britannica ha stabilito che l’utilizzo della parola “calvo” nei confronti di un uomo può essere considerato una forma di molestia sessuale, creando reazioni di incredulità sui social media. Questo pronuncia è il risultato di una lunga battaglia legale intrapresa da Tony Finn, un elettricista di 64 anni, che ha denunciato molestie sul lavoro. Finn ha lavorato per la British Bung Company per 24 anni fino al licenziamento nel 2021. Durante un litigio nel 2019, un supervisore lo ha chiamato “stupido calvo”. Finn ritiene che questo insulto fosse una forma di molestia sessuale, in quanto la sua calvizie è stata usata per attaccarlo.

Il tribunale, composto da tre giudici, ha ritenuto che l’insulto avesse “superato il limite”. La difesa ha sostenuto che “calvo” non fosse un termine sessista, poiché anche le donne possono essere calve, ma la corte ha respinto tale argomentazione. Nella sentenza, il tribunale ha sottolineato la connessione tra la parola “calvo” e la “caratteristica protetta del sesso”, affermando che la calvizie è più comune negli uomini. Il presidente del tribunale, il giudice Jonathan Brain, ha affermato che l’insulto era “intrinsecamente legato al sesso” della vittima e che si trattava di un commento discriminatorio.

Questa decisione ha suscitato ampio dibattito, soprattutto dopo la diffusione della notizia da parte della BBC Radio 5 Live, che ha evidenziato come circa 6,5 milioni di uomini nel Regno Unito soffrano di calvizie, ponendo interrogativi sulla percezione sociale di questo problema e sulla possibilità che il “banter” sulla calvizie possa essere visto come molestia sessuale.

Le reazioni sui social media sono state varie; alcuni utenti hanno considerato la sentenza ridicola, affermando che il tribunale non dovrebbe occuparsi di questioni così insignificanti. Alcuni hanno definito la questione un’assurdità totale, mentre altri hanno portato avanti il dibattito, sottolineando l’importanza di considerare il problema in modo serio. Alcuni, preferendo un approccio leggero, hanno scherzato sulla calvizie, riflettendo diversi punti di vista sulla questione.

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