Nel palazzo della politica si discute degli scontri avvenuti a Roma durante i cortei in memoria di Ramy, un giovane morto a Milano dopo un controllo dei carabinieri. La premier Giorgia Meloni ha denunciato gli scontri come “ignobili” e ha sottolineato che non si può legittimare la violenza sfruttando una tragedia. Anche il ministro dei Trasporti, Matteo Salvini, ha condannato gli attacchi alle Forze dell’Ordine, descrivendo gli autori come “criminali rossi”. Toni Ricciardi del Partito Democratico ha chiesto calma, avvertendo contro la criminalizzazione e chiedendo di focalizzarsi sui fatti reali.
Meloni ha espresso solidarietà alle Forze dell’Ordine, desiderando una pronta guarigione per gli agenti feriti, mentre Salvini ha sottolineato il sostegno agli agenti e condannato le scene di violenza come “indegne”. Elly Schlein del PD ha espresso supporto per la comunità di Bologna e ha criticato l’atteggiamento della destra nell’usare queste violenze per trarne vantaggio politico. Carlo Calenda ha ribadito che non ci possono essere giustificazioni per gli atti di teppismo, mentre Galeazzo Bignami di Fratelli d’Italia ha auspicato una presa di distanza da parte di tutti i leader politici dai comportamenti violenti.
Nicola Molteni della Lega ha descritto la manifestazione di Roma come di gravità inaudita, segnalando poliziotti feriti e scene di caos. Tommaso Foti, sempre di Fratelli d’Italia, ha condannato fermamente la violenza nelle varie manifestazioni. Daniela Santanchè ha avvertito che questa guerra contro le forze dell’ordine mira a delegittimare chi protegge la comunità.
Enrico Borghi di Italia Viva ha offerto solidarietà agli agenti feriti e alla comunità ebraica di Bologna, sottolineando la necessità di una condanna unita contro i violenti. Davide Farone ha parlato di comportamenti inaccettabili che offendono la memoria di Ramy. Riccardo Magi di +Europa ha criticato la destra per aver strumentalizzato le proteste, mentre Ricciardi ha rimarcato l’importanza di analizzare le cause degli eventi, piuttosto che aggravare le leggi esistenti.
Infine, Maurizio Lupi ha ammonito contro il pericolo dell’antisemitismo, evidenziando la gravità degli attacchi alla sinagoga di Bologna e sollecitando un abbassamento dei toni nel dibattito pubblico.
