La dieta mediterranea, specialmente se composta da alimenti biologici, apporta notevoli benefici per la salute. Questo è quanto emerge dalla prima fase di uno studio condotto dall’Università di Roma Tor Vergata, guidato dalla Prof.ssa Laura Di Renzo. La ricerca ha analizzato l’impatto di una dieta biologica sulla salute, sul microbiota intestinale e sull’ambiente. I risultati mostrano un incremento del 25% dei batteri antiossidanti e una riduzione del 50% di quelli pro-ossidanti nei volontari che hanno seguito una dieta mediterranea biologica, diminuendo così i rischi di malattie cardiovascolari, diabete e tumori.
L’analisi ha evidenziato anche un miglioramento nella qualità dei grassi consumati, con una riduzione significativa dei grassi saturi e un abbattimento degli indici di aterogenicità e trombogenicità. La capacità antiossidante legata alla dieta è aumentata notevolmente, portando a un complessivo effetto immunomodulante e detossificante. Allo stesso tempo, è stata notata una diminuzione dell’esposizione a sostanze chimiche nocive derivanti da pesticidi e fertilizzanti sintetici, rafforzando le difese naturali del corpo.
Un altro aspetto rilevante è la sostenibilità ambientale: durante il mese della dieta, l’impronta idrica per persona è scesa da 64.475 a 44.705 litri, mentre l’impronta carbonica è diminuita da 40,25 a 38,13 kg di CO₂ equivalenti. Questi risultati sono stati resi noti attraverso una campagna di comunicazione, “Il Bio dentro di noi”, che ha seguito due volontari, Tatiana e Dario, mostrando l’interessante evoluzione del loro stato di salute.
La ricerca si inquadra nel progetto MOOD, che mira a integrare salute e sostenibilità nella dieta mediterranea biologica. Insomma, i dati suggeriscono come la combinazione di dieta mediterranea e alimenti biologici possa dare vita a una sinergia benefica per la salute delle persone e per l’ambiente. Questo studio non solo sottolinea l’importanza dell’alimentazione biologica, ma anche la necessità di educare le future generazioni ai benefici di una dieta sana e sostenibile, per promuovere un consumo responsabile e consapevole. I risultati completi dello studio saranno resi pubblici nel 2025.
