Il protossido di azoto, noto come “droga della risata”, ha recentemente causato la morte di un giovane di 26 anni in Italia, Pierpaolo Morciano, che ha inalato il gas da palloncini. Questo gas, utilizzato in medicina e industria, viene anche consumato per i suoi effetti psicoattivi, come la euforia. Negli ultimi anni, il suo uso ricreativo è aumentato notevolmente, favorito dalla sua disponibilità e dal prezzo contenuto. Un report dell’Osservatorio europeo delle droghe riporta che il protossido di azoto è percepito come relativamente sicuro dai consumatori, nonostante i rischi.
Il gas viene spesso riempito in palloncini per feste e in breve viene inalato, causando effetti che iniziano quasi immediatamente, con picchi a 10-30 secondi dall’inalazione e terminano entro 1-5 minuti. Gli utenti riportano sensazioni di euforia, rilassamento e distorsioni della percezione. Tuttavia, ci sono effetti collaterali come vertigini, stordimento, mal di testa e occasionali Allucinazioni, specie con esposizioni prolungate. Un uso intenso e regolare del protossido di azoto può portare a tossicità cronica, con rischi di danni neurologici da carenza di vitamina B12, essenziale per la salute dei nervi. I vegani e vegetariani, che possono essere carenti di questa vitamina, rischiano maggiormente di affrontare effetti dannosi.
Le morti associate al protossido di azoto sono rare, solitamente dovute ad asfissia accidentale in spazi ristretti, in particolare se si utilizza una maschera o un sacchetto di plastica sopra la testa. I decessi possono derivare anche da tossicità cronica, ma la causa esatta dei danni non è completamente chiara. Sono stati segnalati sintomi psichiatrici, come alterazioni dello stato mentale e disturbi dell’umore, oltre a disturbi ematologici come l’anemia.
È importante notare che l’ipossia frequente, causata dall’inalazione del gas, può portare a danni cerebrali e deterioramento cognitivo, influenzando la vita quotidiana delle persone. Gli effetti avversi sono amplificati dall’uso eccessivo del protossido, che non deve essere sottovalutato. La crescente disponibilità e promozione del gas per uso ricreativo, anche tramite i social media, rappresenta una seria preoccupazione per la salute pubblica.