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La “Fermata per il Clima” degli Animali: Un’Installazione a Milano contro il Collasso Ambientale

Avviliti dai gravi problemi ambientali, diversi animali decidono di unirsi per opporsi a tali ingiustizie. Questa particolare iniziativa riunisce esemplari di specie diverse da tutto il mondo, accomunati da un forte sentimento di frustrazione nei confronti dell’umanità che continua a distruggere la vita nel pianeta. Il gruppo è guidato da un cane meticcio e si riunisce per rivendicare il diritto di vivere in un ambiente ricco di vita e naturale, libero dallo sfruttamento e dall’indifferenza.

L’installazione “Animal Shout” è opera dell’artista padovano Alberto Michelon, il quale utilizza la tassidermia nell’ambito dell’arte contemporanea. Questo progetto è visibile presso i Frigoriferi Milanesi a Milano fino al 14 ottobre. Michelon esplica che l’idea nasce dalla volontà di dare voce a creature che normalmente non possono esprimere il loro dissenso, e immaginava di esporre queste opere al di fuori dei musei di storia naturale, come se gli animali imbalsamati avessero scelto di manifestare il loro disagio riguardo al cambiamento climatico e agli allevamenti intensivi che minacciano il loro habitat.

La protesta degli animali si fa portavoce di un cambiamento radicale e riflette lo sgomento provocato dalla tragedia della perdita del senso di poesia e meraviglia verso la natura da parte dell’uomo. L’artista, attraverso questo lavoro, invita a riflettere sulle conseguenze delle azioni umane sull’ambiente e sul disastro ecologico in corso.

In Italia, la tassidermia artistica è un campo limitato: nel 2017 si contavano meno di 20 tassidermisti, di cui solo 17 ufficialmente registrati. Michelon è stato anche protagonista di un documentario intitolato “Taxiderman” (2021) di Rossella Laeng, dedicato alla sua opera. È importante sottolineare che per la realizzazione di “Animal Shout” nessun animale è stato ucciso; tutti gli esemplari presenti nell’installazione sono frutto di donazioni privati o di parchi faunistici, oppure rinvenuti in circostanze fortunate. L’opera si configura quindi non solo come una denuncia, ma anche come un omaggio alla vita animale e alla bellezza della natura.

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