Un post su Facebook della figlia di Raffaele Cutolo, Denise Cutolo, ha scatenato una serie di elogi nei confronti del noto criminale, fondatore della Nuova Camorra Organizzata. Denise ha condiviso un messaggio per celebrare l’amore che il padre nutriva per sua moglie, Immacolata Iacone, dichiarando di desiderare un amore simile a quello dei suoi genitori. I commenti degli utenti sono stati sorprendentemente positivi, con frasi come “Porti il nome di un grande uomo come tuo padre” e “sei numero uno, come tuo padre”, evidenziando l’ammirazione nei confronti di un personaggio controverso e violento.
Quasi quattro anni dopo la sua morte, avvenuta il 17 febbraio 2021 nell’istituto di pena di Parma, il mito di Raffaele Cutolo persiste, nonostante il suo lungo curriculum penale che comprende oltre 50 anni di carcere e numerosi omicidi. Il suo caso continua a suscitare reazioni, soprattutto in relazione alla glorificazione delle mafie e alla difficoltà di superare una mentalità camorrista in alcuni ambienti.
Francesco Emilio Borrelli, deputato di Alleanza Verdi Sinistra, ha commentato la situazione con preoccupazione, sottolineando la necessità di una proposta di legge per punire l’apologia delle mafie. Egli si chiede cosa possa significare l’amore celebrato dalla figlia di un boss condannato a quattro ergastoli e che ha scontato la sua pena in regime di 41 bis, evidenziando la gravità delle azioni compiute da Cutolo. Le sue parole mettono in luce il rischio che simili manifestazioni di affetto verso figure mafiose possano influenzare la società e perpetuare una cultura di violenza e illegalità.
La popolarità ancora viva di Cutolo è emblematiche di una mentalità che trova difficile scardinarsi, lasciando intravedere quanto possa essere radicata la venerazione per i capi mafiosi in alcune comunità. Questa situazione solleva interrogativi critici su come la società affronti il passato mafioso e sull’educazione alle conseguenze della criminalità organizzata.