Il Qarabag ha protestato con veemenza dopo che la partita di Europa League contro il Tottenham è iniziata con 35 minuti di ritardo a causa di un traffico insostenibile che ha paralizzato Londra. Il pullman della squadra azera ha impiegato oltre due ore e mezza per arrivare al nuovo stadio White Hart Lane, partendo dal loro albergo a Stratford. Questa situazione è stata aggravata da una serie di chiusure stradali e dalla sospensione della London Overground, la linea di metro leggera che porta allo stadio. Gurban Gurbanov, il tecnico del Qarabag, ha dichiarato: “Queste cose non dovrebbero accadere; non c’era neanche la polizia a scortarci. È una cosa imperdonabile, che ha condizionato molto la mia squadra. Ci hanno dato 40 minuti per essere pronti a giocare”.
I giocatori azeri sono arrivati allo stadio solo alle 19:45, appena un quarto d’ora prima del fischio d’inizio, e hanno dovuto accorciare il riscaldamento nonostante il rinvio previsto per le 20:35. Come da regolamento UEFA, le squadre devono trovarsi allo stadio almeno 75 minuti prima della partita per evitare possibili sanzioni. La situazione di caos è stata amplificata dalla difficoltà di molti tifosi, costretti a camminare anche due ore dalla stazione di Liverpool Street per raggiungere l’impianto.
La serata si è conclusa in modo amaro per il Qarabag, che ha subito una netta sconfitta per 3-0, nonostante il Tottenham fosse rimasto in dieci uomini dopo soli sette minuti a causa dell’espulsione di Radu Dragusin. Sebbene il risultato sia stato deludente, la squadra azerbaigiana ha avuto diverse occasioni per segnare, con ben 14 tiri e un rigore clamorosamente sbagliato.
Questo episodio evidenzia non solo le difficoltà logistiche che le squadre possono affrontare durante le trasferte, ma anche l’importanza di una corretta pianificazione e coordinamento per garantire il regolare svolgimento degli eventi sportivi. La protesta del Qarabag sottolinea ulteriormente l’impatto che queste problematiche possono avere sul rendimento e sulla preparazione di un’intera squadra durante competizioni di alto livello.