La guerra in corso tra Israele e Hamas ha riportato alla luce l’intensità dell’odio radicato tra ebrei e palestinesi. Dopo l’attacco di Hamas del 7 ottobre 2023, che ha segnato un giorno fatidico per Israele, migliaia di video e foto registrati da soldati israeliani hanno documentato le atrocità e le ferme vendette che hanno segnato i conflitti. Un’inchiesta condotta da quattro giornalisti del Washington Post ha esaminato oltre 120 di questi contenuti, rivelando una realtà inquietante.
Negli ultimi 14 mesi dall’inizio dell’invasione di Gaza da parte dell’esercito israeliano, molte immagini hanno mostrato la distruzione indiscriminata di edifici, tra cui scuole e abitazioni. I soldati sono stati visti posare accanto a cadaveri e pronunciare minacce di sterminio contro i palestinesi, confermando un clima di vendetta alimentato dalla violenza e dalla vendetta reciproca. Nonostante gli ordini delle Forze di Difesa Israeliane (IDF) di non condividere video di “vendetta”, i soldati hanno continuato a postare tali contenuti sui social media.
Le testimonianze raccolte, incluse diverse interviste a soldati, rivelano comportamenti eccessivi sul campo, dove le vendette per le perdite personali hanno influenzato le azioni. Molti soldati hanno confessato di aver dato fuoco a case associate a Hamas, spesso senza considerazione per le conseguenze umane. L’IDF ha dovuto affrontare critiche per questi comportamenti, promettendo indagini disciplinari, ma ha descritto tali episodi come “incidenti eccezionali”.
La distruzione di Gaza ha raggiunto proporzioni devastanti, con oltre il 66% delle strutture danneggiate, secondo le Nazioni Unite. I soldati hanno frequentemente giustificato le loro azioni come una risposta agli attacchi di Hamas, spesso utilizzando la violenza come mezzo di vendetta. Video inquietanti mostrano anche trattamenti degradanti dei prigionieri, violando le leggi sul diritto internazionale.
Alcuni di questi video sono già stati utilizzati in procedimenti legali contro Israele, suggerendo che le azioni dell’esercito potrebbero avere ripercussioni decisive in ambito giuridico e politico. Con la crescita di sentimenti nazionalistici e religiosi all’interno dell’esercito, la dinamica di come i soldati si comportano durante i conflitti continua a evolversi, influenzata da ideologie che si discostano da codici di condotta militari convenzionali.