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giovedì, 21 Novembre, 2024
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La Lega presenta una legge contro i bivacchi tra i giovani

L’età minima per l’ammissione al lavoro è determinata dal completamento dell’istruzione obbligatoria e non può essere inferiore ai 16 anni, o ai 15 anni per l’alternanza scuola-lavoro. Deroghe sono ammesse solo per lavori leggeri durante le pause scolastiche. Una proposta di legge della Lega mira a consentire ai ragazzi di età compresa tra 14 e 16 anni di svolgere lavori occasionali nei settori turistico, balneare e commerciale, previa approvazione di un genitore e tramite i ‘buoni lavoro’. L’iniziativa intende supportare giovani in difficoltà economica e prevenire comportamenti sbagliati legati alla mancanza di attività ricreative durante il periodo estivo.

I firmatari della legge evidenziano la crescente preoccupazione per la sicurezza pubblica, vista l’aumentata incidenza di reati e disordini da parte di baby gang, aggravati dalla lunga sospensione scolastica. La spettacolarizzazione delle azioni dei giovani sui social media ha reso questo fenomeno ancora più preoccupante. La proposta intende ampliare le opportunità lavorative per i giovani, permettendo loro di lavorare anche in settori come bar, ristoranti e stabilimenti balneari. Andrea Dara, primo firmatario della legge, ha sottolineato che molti genitori, costretti a lavorare, non possono seguire i figli durante l’estate e non possono permettersi centri ricreativi.

Dal 2007-2008, l’istruzione obbligatoria è stata estesa a dieci anni, elevando l’età minima per lavorare a 16 anni, con eccezioni limitate ad attività culturali o artistiche. La pdl si propone di facilitare l’accesso al mondo del lavoro da parte degli adolescenti, permettendo loro di svolgere lavori occasionali e generando un reddito che può alleviare le difficoltà economiche delle famiglie. La legge prevede una giusta remunerazione, sicurezza e regolamenti per tutelare i giovani lavoratori. Dara suggerisce strumenti come i voucher per gestire i contratti di lavoro per i minori, evidenziando la necessità di un confronto con le parti sociali per formulare strategie adeguate. La proposta intende avviare una sperimentazione tra il 2024 e il 2027 per valutare l’efficacia di tali misure.

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