L’auspicio è che il Parlamento chiuda i lavori entro il 23 dicembre per le festività natalizie. Il Consiglio dei ministri si riunirà lunedì prossimo per discutere un decreto sulla pubblica amministrazione, misure emergenziali e un ddl per le carriere dirigenziali, con altri decreti su protezione civile e cultura. Si attende la legge di bilancio in Aula mercoledì, con il voto di fiducia programmato entro venerdì. L’obiettivo è ottenere un sì del Senato prima di Natale, nonostante il rischio di dover tornare il 27 o 28 dicembre. Lo scontro tra maggioranza e opposizione si intensifica a causa della mancanza di schede tecniche e delle emendamenti proposti.
Il premier Giorgia Meloni ha annunciato il 2025 come anno delle riforme, e il percorso dell’autonomia differenziata sarà oggetto di attenzione, insieme alle riforme del premierato e della separazione delle carriere. A gennaio si prevede il primo sì alla riforma delle carriere, ma si attende anche una decisione della Corte costituzionale sui referendum. Se si dovesse procedere a consultazioni popolari, due strade sono possibili: una modifica profonda del testo Calderoli, proposta da Forza Italia, e una strategia da Fratelli d’Italia e Lega per non raggiungere il quorum.
Il presidente della Commissione Affari Costituzionali, Alberto Balboni, sottolinea che la Corte ha già depurato il ddl. Si dovrà approfondire la legge di differenziazione, definendo i LEP e siglando intese tra Stato e Regioni. Il cronoprogramma delle riforme sarà più chiaro dopo la sentenza della Consulta e le eventuali accelerazioni sul premierato saranno valutate.
Forza Italia punta a risolvere nodi emersi in Senato, mentre Fratelli d’Italia non esclude modifiche come uno statuto dell’opposizione. La Lega chiede un maggiore peso del Parlamento e segnala la necessità di affrontare la legge elettorale. Tempistiche per modifiche al sistema di voto saranno discusse in relazione al premierato.
Attualmente, non si prevedono pacificazioni tra le forze politiche. Le nomine sulla Consulta sono bloccate e i decreti devono essere convertiti a gennaio. Tuttavia, Balboni rimane fiducioso sul rispetto del cronoprogramma delle riforme, con l’obiettivo di chiudere la separazione delle carriere a dicembre. La Lega è determinata a ottenere l’autonomia, con richieste pressanti da parte dei governatori del Nord.