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giovedì, Ottobre 17, 2024
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La piazza: un simbolo di libertà da difendere

L’architetto Stefano Boeri descrive il progetto “Piazza Italiana”, il fulcro del padiglione Italia Ospite d’Onore alla Buchmesse di Francoforte 2024, sottolineando l’importanza della piazza come spazio pubblico dinamico e imprevedibile. In piazza, infatti, si possono manifestare comportamenti variabili, come giocare a calcio o assistere a una processione, senza codici rigidi da seguire. Questa libertà deve essere preservata, afferma Boeri durante il panel “La Grande Piazza dei Libri e delle Idee”, in compagnia di Giovanni Agosti, professore di Storia dell’arte moderna.

Il concetto di “Piazza Italiana” è emerso da una conversazione con Riccardo Levi, il commissario precedente della Buchmesse. Boeri spiega che il progetto è stato sviluppato dal suo team, focalizzandosi sugli elementi tradizionali delle piazze occidentali, come la colonna e il monumento centrale, e integrando riferimenti alle piazze italiane, ricche di storia e cultura. Questi spazi sono caratterizzati da edifici, chiese e vicoli, che in questo progetto si trasformano in ambienti espositivi per raccontare la cultura editoriale italiana.

La piazza si ispira a luoghi che racchiudono storie e creatività, rendendola un punto di incontro ideale per un evento come la Buchmesse. L’inaugurazione del padiglione ha visto un flusso continuo di visitatori e un programma stimolante di panel che ha coinvolto il pubblico. Musica e chiacchiere hanno riempito l’aria, conferendo un’atmosfera vivace al luogo.

Giovanni Agosti ha elogiato il lavoro di Boeri, definendolo come un gesto di grande maturità architettonica, caratterizzato dall’illuminazione e da un dialogo stretto con il teatro. Durante il panel, il moderatore Luigi Mascheroni ha sollevato la questione dell’overtourism, a cui Boeri ha risposto enfatizzando l’importanza di gestire la capienza degli spazi pubblici. Ha affermato che è fondamentale proteggere il “calco minerale” della piazza, che dovrebbe determinare la gestione dei flussi di persone senza preoccuparsi troppo della loro tipologia. In conclusione, il calco fisico della piazza è visto come un’entità che ha il potere di decidere il futuro degli spazi pubblici.

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