I melomani si preparano con entusiasmo per la Prima della Scala, in programma sabato 7 dicembre, giorno di Sant’Ambrogio. L’apertura della stagione operistica avverrà con “La Forza del Destino” di Giuseppe Verdi, diretta da Riccardo Chailly e con la regia di Leo Muscato. La scenografia è a cura di Federica Parolini, i costumi di Silvia Aymolino, mentre le luci sono di Alessandro Verazzi. Il soprano Anna Netrebko, artista russa residente a New York e veterana delle prime milanesi, è la protagonista nel ruolo di Leonora, un personaggio complesso che naviga tra l’amore e il dovere. Nel cast internazionale spiccano anche Ludovic Tezier, che interpreterà il Marchese di Calatrava, e Brian Jagde nel ruolo di Don Alvaro.
L’opera, che celebra il ventennale della scomparsa di Renata Tebaldi, è il nono titolo di Verdi ad essere presentato alla Scala e la sua undicesima inaugurazione di stagione. La diretta televisiva sarà trasmessa su Rai1 e la diretta radiofonica su Radio 3 a partire dalle 17.45, mentre diversi luoghi a Milano ospiteranno la visione dell’evento in diretta, dimostrando l’impegno della cultura verso l’inclusione sociale, con proiezioni in teatri, case di accoglienza, ospedali e istituti penitenziari.
Non mancheranno poi ospiti d’eccezione come il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e il celebre tenore Placido Domingo. Va notato che la Prima de “La Forza del Destino” è circondata da una strana superstizione: molti considerano l’opera portatrice di sfortuna. Questa credenza si è rafforzata nel corso degli anni a causa di eventi che hanno accompagnato le sue rappresentazioni storiche, come l’occupazione nazista della Polonia coincidente con una delle sue esibizioni al Wielki di Varsavia nel 1939. “La Forza del Destino” manca dalla Scala da 25 anni, e questo rende l’evento ancora più atteso.
In sintesi, la serata promette di essere un grande evento culturale che unisce tradizione e inclusione, incentivando la fruizione della lirica e la celebrazione di una delle opere più popolari e ricche di storia di Giuseppe Verdi.