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La Prima Esposizione delle Serie TV al Museo del Cinema di Torino

Apre oggi al Museo nazionale del Cinema di Torino la prima mostra in Italia dedicata alle serie TV, intitolata “Serialmania. Immaginari narrativi. Da Twin Peaks a Squid Game”, a cura di Luca Beatrice e Luigi Mascheroni. Situata al piano di accoglienza della Mole Antonelliana, l’esposizione analizza le complesse relazioni tra il cinema e le serie TV dagli anni ’90 a oggi, evidenziando come il cinema abbia subito significative trasformazioni per adattarsi a un mezzo in evoluzione.

La mostra combina una linea temporale con temi specifici, presentando dodici titoli emblematici come “I segreti di Twin Peaks”, “Friends”, “Breaking Bad”, “House of Cards”, “E.R. Medici in prima linea”, “I Simpson”, “Sex and the City”, “The Crown”, “Il Trono di Spade”, “Squid Game”, “Romanzo Criminale” e “Mare Fuori”. Questi titoli, rappresentativi di diversi generi, sono stati selezionati per la loro capacità di suscitare nuove connessioni e riflessioni al di fuori dello schermo.

Lungo il percorso espositivo emergono numerosi riferimenti artistici: le fotografie di Gregory Crewdson evocano Twin Peaks, Mario Schifano si fa portavoce della Roma degli anni ’70 in Romanzo Criminale, mentre le immagini di Alejandro Cartagena rievocano le vicende di Breaking Bad. Notevoli anche le citazioni dirette, come quella presente in Squid Game, dove un’opera di Escher diventa simbolo dell’angoscia futura.

Enzo Ghigo, presidente del Museo Nazionale del Cinema, sottolinea che la mostra rappresenta un’opportunità per esplorare le diverse declinazioni del cinema e anticiparne gli sviluppi futuri, riconoscendo l’importanza delle serie TV nel panorama culturale contemporaneo. Beatrice e Mascheroni affermano che le serie TV, grazie a innovazione, qualità di scrittura e maggiori investimenti, influenzano i costumi e i consumi culturali, imponendo nuove forme di narrazione e ridefinendo i generi classici del cinema.

Tuttavia, secondo i curatori, la serialità ha cambiato il concetto di tempo, dilatando le strutture narrative in episodi senza inizio né fine, mirando a mantenere lo spettatore incollato allo schermo. Concludono affermando che, mentre il cinema fabbrica sogni, le serie TV tendono a generare una forma di dipendenza. La mostra sarà aperta al pubblico fino al 24 febbraio.

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