28 Settembre 2024

La procreazione assistita per le single: la decisione della Consulta

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Dopo nove anni, la Corte costituzionale italiana sarà chiamata a esprimersi sulla legge 40 del 2004, relativa alla procreazione medicalmente assistita (Pma), concentrandosi in particolare sull’articolo 5 che vieta l’accesso alle tecniche di fecondazione per le persone single. La questione è emersa a seguito di un caso presentato da Evita, una donna single di 40 anni di Torino, che ha richiesto l’accesso alla Pma in un centro in Toscana, ma ha visto il suo diritto negato.

Il Tribunale di Firenze, assistito dall’Associazione Luca Coscioni e dall’avvocato Filomena Gallo, ha ritenuto che l’articolo in questione potesse violare vari diritti fondamentali, come il diritto all’uguaglianza, alla salute, alla libertà di autodeterminazione e al rispetto della vita privata e familiare. La giudice ha sottolineato come in molti paesi europei le tecniche di fecondazione assistita siano accessibili anche a donne single, evidenziando l’irragionevolezza di un divieto che spinge molte donne a ricorrere al “turismo procreativo”.

La notizia è stata accolta con entusiasmo da Filomena Gallo, la quale ha sottolineato l’importanza di questo passo per i diritti riproduttivi in Italia. Negli ultimi anni, l’avvocato Gallo ha contribuito significativamente all’allentamento di diversi divieti previsti dalla legge 40, che oggi permette la nascita di oltre 14.000 bambini all’anno tramite fecondazione assistita. Gallo ha anche espresso la sua fiducia nella Corte costituzionale, ritenendo che possa riconoscere la discriminazione attuale e l’ingiustizia della norma che limita l’accesso alla genitorialità per le persone single.

L’Associazione Luca Coscioni è stata in prima linea dal 2004 per combattere i vincoli della legge 40/2004, attraverso diverse azioni legali e referendum che, sebbene non siano andati a buon fine, hanno iniziato a smantellare alcuni dei divieti. Tuttavia, restano ancora questioni aperte riguardanti l’accesso alle tecniche per le coppie omosessuali e la regolamentazione della gravidanza per altri solidale. Infine, nel procedimento, è stata ammessa anche Serena, una donna di Brescia che ha subito un diniego simile per accedere alla Pma come single.

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