Il decreto flussi, intitolato “Disposizioni urgenti in materia di ingresso in Italia di lavoratori stranieri, di tutela e assistenza alle vittime del caporalato, nonché di gestione dei flussi migratori e di protezione internazionale”, è arrivato oggi in Consiglio dei ministri dopo un ulteriore coordinamento tra i vari ministeri coinvolti. Questo testo mira a riformare la normativa sui lavoratori stranieri e a intensificare il controllo sulle attività delle ONG in mare, oltre a modificare le procedure per i richiedenti asilo.
Un confronto finale si è tenuto nel pre-Consiglio dei ministri, presieduto dal sottosegretario Alfredo Mantovano, che ha dichiarato che non ci sono state tensioni tra i ministri riguardo al provvedimento. Tra i punti discussi, si è affrontato il tema dei lavoratori stagionali il cui contratto è scaduto e che, secondo la legislazione attuale, risultano irregolari. Con il nuovo decreto, si prevede che questi lavoratori possano restare in Italia per 30 giorni in attesa di un nuovo contratto, una soluzione che arriva in risposta a richieste di imprese e sindacati.
Il decreto intende anche combattere truffe legate ai flussi migratori, stabilendo che non sarà accettata la domanda di datori di lavoro che non abbiano rispettato precedenti accordi di soggiorno. Si prevede, inoltre, un “click day” per diverse tipologie di lavoratori, limitando a tre il numero massimo di richieste per datore di lavoro. Per l’anno prossimo, saranno concessi 10.000 ulteriori visti d’ingresso per badanti.
Ulteriori misure riguardano la regolamentazione delle ONG che operano nel Mediterraneo. Gli aerei devono informare immediatamente le autorità competenti e possono essere multati fino a 10.000 euro per violazioni. Anche i richiedenti asilo saranno obbligati a cooperare con le autorità italiane per dimostrare la loro identità, e i termini per presentare ricorso contro il diniego della domanda di asilo saranno ridotti a sette giorni.
Infine, è previsto il trattenimento del richiedente asilo in determinate circostanze, come nel caso in cui non venga fornito un documento valido o una garanzia finanziaria. Queste disposizioni mirano a rendere più efficiente il sistema di gestione dell’immigrazione e a garantire una maggiore sicurezza nell’ambito dell’ingresso di lavoratori stranieri in Italia.