Il settore dello spettacolo dal vivo ha vissuto una crisi drammatica nel biennio 2020-2021 a causa della pandemia, con redditi azzerati e concerti assenti. Tuttavia, nel 2022-2023 si è registrato un significativo aumento del 96% rispetto al 2019, grazie alla voglia di socializzazione del pubblico dopo la pandemia, come afferma Bruno Sconocchia, presidente di AssoConcerti. Nonostante questo rialzo, Sconocchia sottolinea che i ricavi non hanno ancora coperto le perdite subite nei due anni precedenti. Per il 2024 si prevede una leggera crescita, che segnala una normalizzazione del mercato, mantenendo comunque un trend positivo.
Il settore offre un’ampia varietà di eventi, con tour di artisti che si tengono in teatri e club. Sebbene ci siano preoccupazioni riguardo alla possibile saturazione e alla qualità degli spettacoli, Sconocchia evidenzia che i concerti in vendita per il 2025 si esauriscono rapidamente, indicando che il pubblico non si sta stancando. Inoltre, se il pubblico è soddisfatto, significa che la qualità degli spettacoli è alta.
Tuttavia, i prezzi dei biglietti sono elevati, con un costo medio di 38 euro e fino a 61 euro per concerti con oltre 15.000 partecipanti. Sconocchia afferma che il prezzo è relativo, considerando i costi di ristoranti e altri eventi. Suggerisce che il prezzo medio dei biglietti in Italia è più basso rispetto ad altre nazioni europee. Per esempio, per concerti di artisti come Taylor Swift, si è registrata un’alta partecipazione di stranieri che, nonostante il costo del biglietto, hanno trovato convenienti le spese totali per un viaggio a Milano.
Il settore della musica dal vivo rappresenta un importante volano per l’occupazione. I dati SIAE del 2023 indicano che in Italia si sono svolti 36.000 concerti, con una presenza di quasi 24 milioni di spettatori e una spesa complessiva di 894 milioni di euro. Questo è un record e dimostra che il settore è un pilastro dell’industria culturale italiana, superando il 50% dell’intero comparto dello spettacolo dal vivo.