La cattedrale di Notre Dame a Parigi riapre dopo cinque anni dall’incendio devastante del 15 aprile 2019. Durante il suo discorso del 29 novembre, il presidente Emmanuel Macron ha commentato la “sfida folle” del rinnovamento, promettendo una cattedrale “ancora più bella”. La cerimonia di riapertura avverrà alle 18.00 e vedrà la presenza di circa cinquanta leader internazionali. Tra gli ospiti, il presidente italiano Sergio Mattarella e Donald Trump, il quale ha elogiato le relazioni con Macron, definendo l’evento un grande onore.
Tra i leader attesi ci sono il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen, e altri capi di Stato europei e mondiali. Il costo della ristrutturazione ammonta a 700 milioni di euro, con 846 milioni già raccolti da donatori privati. Le donazioni provengono da famiglie e aziende francesi illustri, come gli Arnault e il gruppo LVMH, che hanno contribuito con 200 milioni ciascuno. La famiglia Pinault e il gruppo Total hanno versato 100 milioni di euro. I contributi privati medi sono stati di 236 euro, per un totale di 350 milioni.
La Fondazione Notre-Dame ha dichiarato che oltre 340.000 donatori hanno partecipato alla raccolta fondi. I lavori di ristrutturazione, che hanno richiesto 2.063 giorni e coinvolto 2.000 artigiani, sono stati guidati dal generale Jean-Louis Georgelin, scomparso nel 2023. Macron ha lodato il lavoro degli artigiani, riferendosi a loro come “alchimisti del sito”, per la loro capacità di trasformare il carbone in arte.
La riapertura della cattedrale rappresenta un momento di speranza dopo l’incendio, e i progetti di ristrutturazione hanno incluso importanti interventi strutturali e artistici, come la ricostruzione delle parti danneggiate e il restauro degli elementi storici. Il pubblico potrà beneficiare di una prima messa che si svolgerà l’8 dicembre. Macron ha sottolineato uno “spirito di fraternità unico” in un progetto senza precedenti, evidenziando l’importanza collettiva e la generosità dei donatori.