Giuseppe Conte ha annunciato che il “campo largo” non esiste più, confermando la decisione del Movimento 5 Stelle (M5s) di non correre con Italia Viva (Iv) alle elezioni in Emilia Romagna e Umbria. Questa separazione è stata evidenziata dal capogruppo del Pd, Francesco Boccia, che ha sottolineato l’importanza di rafforzare l’alternativa alla destra per non lasciare il governo a Meloni. Il deputato Marco Furfaro ha espresso disappunto per la posizione di Conte, notando che la sua scelta giova alla destra.
Conte ha definito Renzi “una bomba ad orologeria” e ha messo in evidenza le difficoltà di allearsi con Iv, ponendo domande sulla credibilità di una campagna elettorale insieme a questo partito. Sebbene riconosca i progressi compiuti, Conte ha chiarito che al momento il M5s non è pronto per alleanze definitive con il Pd. La tensione è aumentata quando ha rivelato che il M5s si è trovato con Renzi senza preavviso, alludendo a problemi politici gravi.
Le elezioni in Liguria sono già decise, mentre quelle di Emilia Romagna e Umbria sono ancora aperte, con il voto previsto per il 17 e 18 novembre. Matteo Renzi ha affermato che Iv si presenterà alle regionali a fianco del candidato di centrosinistra, De Pascale, sottolineando che il partito non ha intenzione di retrocedere. La leader del Pd, Elly Schlein, ora deve trovare un compromesso tra un M5s che rifiuta Iv e Iv che non intende ritirarsi.
La rottura di Conte ha colto tutti di sorpresa, considerando che il M5s aveva precedentemente cercato di rassicurare sulle alleanze vigenti. Questa mossa ha indebolito ulteriormente il “campo largo”, alimentando divisioni all’interno delle attuali coalizioni. Italia Viva ha invitato al buonsenso, evidenziando che l’alleanza in Emilia Romagna è frutto di un lungo processo, e si differenzia dalla situazione di Liguria, dove Iv ha sostenuto un candidato di centrodestra.
In Umbria, Iv ha dichiarato di non presentarsi con il proprio simbolo, ma di sostenere la candidatura di Stefania Proietti, segnalando che la situazione è più complessa rispetto ad altre regioni. In sintesi, Conte ha tracciato una linea netta, spingendo il M5s verso una posizione di autonomia in previsione delle imminenti elezioni regionali.