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sabato, 16 Novembre, 2024
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La scuola non ha bisogno di replicanti estremisti degli anni ’70

“Valditara a testa in giù”, scandivano gli studenti durante la protesta sotto il Ministero. Il ministro della Pubblica istruzione e del merito, Giuseppe Valditara, ha commentato questa contestazione su X, condividendo immagini di un fantoccio raffigurante lui stesso, bruciato a Torino. Secondo Valditara, questi studenti non possono essere considerati interlocutori democratici, esprimendo la sua opinione sul fatto che la scuola italiana non necessiti di replica degli estremismi degli anni ’70.

La manifestazione, iniziata in Piazza XVIII Dicembre, è stata organizzata contro il governo Meloni e in segno di protesta per il genocidio del popolo palestinese. Durante il corso della protesta, gli studenti hanno bruciato un fantoccio che rappresentava il ministro, creando tensioni e conflitti con la polizia. Gli studenti sono riusciti a sfondare il cordone delle forze dell’ordine in via XX Settembre, spostandosi poi verso piazza San Carlo e piazza Castello, dove si sono verificate ulteriori tensioni tra manifestanti e agenti di polizia di fronte alla Prefettura.

Questa vicenda ha sollevato un dibattito sul ruolo dei giovani nella società, sulla modalità di espressione della protesta e sulle risposte istituzionali alle manifestazioni. La decisione di Valditara di condividere il suo pensiero e la sua reazione ha dimostrato come le attuali tensioni politiche possano riflettersi anche nel contesto educativo e nel rapporto tra studenti e governo.

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