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giovedì, 12 Dicembre, 2024
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La siccità minaccia 5 miliardi di persone entro la fine del secolo

Negli ultimi trent’anni, circa il 77,6% delle terre emerse della Terra ha subito un aumento dell’aridità, con previsioni che indicano che entro il 2100 cinque miliardi di persone potrebbero essere colpite da condizioni aride. Questi dati allarmanti emergono dal rapporto ‘The Global Threat of Drying Lands’, redatto dall’Unccd. Il documento avverte che, senza una riduzione delle emissioni di gas serra, un ulteriore 3% delle zone umide del mondo diventerà arido entro la fine del secolo. Ibrahim Thiaw, segretario esecutivo dell’Unccd, sottolinea come questa analisi abbia dissipato l’incertezza riguardo alla crisi dell’aridità, evidenziando una minaccia esistenziale per miliardi di persone.

Il rapporto è stato presentato durante la 16a conferenza dell’Unccd a Riyadh, la prima COP dell’Unccd in Medio Oriente, una regione duramente colpita dall’aridità. Negli ultimi decenni, le aree aride del pianeta sono aumentate di circa 4,3 milioni di chilometri quadrati, coprendo ora il 40,6% delle terre emerse. Circa il 7,6% delle terre emerse ha superato le soglie di aridità, passando da paesaggi umidi a terre aride.

Le proiezioni con elevate emissioni di gas serra suggeriscono un’espansione delle zone aride in diverse regioni, tra cui il Midwest degli Stati Uniti e gran parte dell’Africa meridionale. Zone particolarmente colpite comprendono quasi tutta l’Europa, alcune aree degli Stati Uniti, il Brasile, parti dell’Asia e dell’Africa centrale. Il Sud Sudan e la Tanzania sono identificati come i paesi con la più alta percentuale di territorio in transizione verso l’aridità, mentre la Cina ha la maggiore area totale in transizione.

Per oltre 2,3 miliardi di persone che vivono in zone aride in espansione, è necessaria l’adozione di soluzioni durature, visto che il degrado del territorio rappresenta una grave minaccia per il benessere umano. La migrazione è una delle conseguenze più visibili dell’aridità, con famiglie e comunità costrette ad abbandonare le proprie terre a causa della scarsità d’acqua.

Per affrontare questa emergenza, il rapporto propone misure come il potenziamento del monitoraggio dell’aridità, il miglioramento delle pratiche di utilizzo del suolo e l’aumento degli investimenti in efficienza idrica. Barron Orr, scienziato capo dell’Unccd, avverte che l’inazione porterà a conseguenze disastrose, rendendo l’adattamento un imperativo non più rinviabile.

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