Nei talk show italiani si discute della crisi interna del Movimento 5 Stelle, con vari commentatori che offrono le loro analisi. Pietro Senaldi di Libero afferma che “Beppe Grillo non ha mai voluto essere un leader, è un guru”, mentre Marco Travaglio sottolinea che “nemmeno Grillo sa il suo obiettivo”, suggerendo che ha perso lucidità da tempo. Pier Luigi Bersani si unisce al coro, affermando che Grillo potrà “fare qualche danno”, ma non sarà più in grado di indicare la strada.
Nel programma “Otto e mezzo”, Bersani ribadisce che Grillo ha ormai perso il suo potere, avendo incanalato l’antipolitica in un movimento che è ora parte di un’area politica più ampia, quella dei progressisti. Monica Guerzoni, sempre in “Otto e mezzo”, prevede la vittoria di Conte e sottolinea che rinnegare un fondatore non è mai positivo. Annalisa Terranova, in “L’aria che tira”, indica Elly Schlein come la vera leader del campo progressista, mentre Fabio Mussi consiglia a Grillo di mostrare maggiore pacatezza.
Carmelo Lopapa, durante “Agorà”, osserva che ci si aspettava un intervento di Grillo alla Costituente, ma è arrivata solo una comunicazione formale, suggerendo che il movimento ha ormai assunto connotazioni di partito. Stefano Candiani della Lega commenta che il trasferimento del dibattito in un contesto giudiziario è un segno di fallimento interno e che il Movimento potrebbe diventare una costola del Partito Democratico. Claudia Conte aggiunge che è evidente la crisi di identità del Movimento.
Nicola Zingaretti, infine, osserva che Grillo sta sovrapponendo il proprio ego personale alla politica, esprimendo tristezza per la situazione attuale, e ribadisce l’idea che Grillo non ha mai voluto rivestire un ruolo di leadership. La situazione del Movimento 5 Stelle rappresenta quindi un momento di grande incertezza e conflitto, con vari protagonisti che cercano di decifrare il futuro del partito e il ruolo di Grillo al suo interno.