venerdì, Ottobre 4, 2024
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La sua verità contrasta con quella del ministro

Una registrazione di una telefonata tra Maria Rosaria Boccia e l’ufficio del Ministro Gennaro Sangiuliano ha sollevato interrogativi sulla sua nomina a Consulente per i grandi eventi. Boccia, già consulente, ha deciso di registrare la conversazione, facendo sorgere sospetti sulle motivazioni e sull’autenticità della sua nomina. Durante la telefonata, l’addetto amministrativo del Ministero conferma di aver visto il decreto di nomina, creando così confusione sul suo reale status.

Successivamente, Boccia ha pubblicato una serie di email che supportano la sua posizione. La prima è datata 10 luglio 2024, in cui un altro addetto comunica dettagli relativi alla sua nomina. Questo dimostra che la nomina è stata adottata ufficialmente. In una seconda email, il capo della segreteria del Ministro, Narda Frisoni, invia le carte di imbarco di Boccia e del Ministro Sangiuliano, confermando ulteriormente che le spese viaggio non sono state coperte dal Ministero, ma dagli stessi soggetti coinvolti, suscitando domande sul perché il Ministro avrebbe pagato di tasca sua se la nomina era effettiva.

In una terza email, Frisoni propone un impegno per la cerimonia di consegna delle chiavi della città di Pompei il 23 luglio, il che implica che Boccia avesse un ruolo attivo legato alla sua posizione di consulente. Tuttavia, la mancanza di chiarezza e il progressivo rilascio di informazioni da parte di Boccia mettono in discussione il rapporto tra lei e il Ministro.

La situazione è ulteriormente complicata dalla risposta del Ministro Sangiuliano, che minimizza i pagamenti pubblici per la consulenza di Boccia, alimentando i dubbi sulla trasparenza del suo incarico. Inoltre, le compromissioni legate alla nomina di Boccia stanno influenzando negativamente eventi di rilevanza come il G7 Cultura previsto a Pompei dal 19 al 21 settembre. La credibilità del Ministro e del suo ufficio sta collassando sotto pressione, tanto che l’evento centrale del vertice rischia di saltare.

In sintesi, la registrazione della telefonata e le email di Boccia insinuano un clima di incertezze e potenziale mal gestione all’interno del Ministero della Cultura, il quale si trova ora ad affrontare una crisi di credibilità e organizzativa.

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