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venerdì, 10 Gennaio, 2025
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La tragedia dell’elefante: l’importanza dei santuari etici in Thailandia

Una giovane turista spagnola di 22 anni, Blanca Ojanguren García, è stata tragicamente uccisa da un elefante al Koh Yao Elephant Care Centre nel sud della Thailandia. Durante un’attività di bagno con un’elefantessa, è stata colpita da una zanna, subendo ferite letali nonostante il trasferimento in ospedale. Questo incidente non è isolato; purtroppo, sono sempre più frequenti gli eventi fatali legati a elefanti in cattività. Molti di questi possono essere evitati se fosse vietato il contatto con animali selvatici, come avviene nei santuari etici. Blanca, studentessa di giurisprudenza e relazioni internazionali, si trovava in Thailandia per una vacanza con il fidanzato, desiderosa di un incontro ravvicinato con gli elefanti asiatici. Il Koh Yao Elephant Care Centre, con il suo sito web ricco di immagini di interazioni tra turisti ed elefanti, sembrava il luogo ideale per realizzare questo sogno. Tuttavia, il centro non è un vero santuario etico, come evidenziato da esperti. Jason Baker di Peta ha sottolineato che strutture che permettono il contatto diretto con gioia non possono definirsi rifugi e rappresentano un rischio per la vita di persone e animali.

In Asia, circa il 75% degli elefanti in cattività è sfruttato per il turismo. Il Koh Yao offre pacchetti per nutrire e lavare gli elefanti a costi accessibili. Tuttavia, i veri santuari sono quelli che pongono il benessere degli animali al primo posto, evitando pratiche dannose e stressanti per gli elefanti. I contatti diretti, oltre a essere rischiosi, possono portare a malattie come la tubercolosi e a comportamenti aggressivi negli animali, spesso a causa di metodi coercitivi di addestramento.

Per avere un’interazione rispettosa e consapevole con la fauna selvatica, è fondamentale scegliere santuari etici, dove gli animali possono vivere protetti e non sfruttati. Organizzarsi per osservare animali selvatici nel loro habitat naturale è l’obiettivo migliore per il viaggiatore consapevole. In alternativa, visitando santuari etici, parte dei costi del biglietto contribuirà al benessere di questi animali sofferenti che hanno subito anni di sfruttamento.

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