Un saggio di Jennifer Clark intitolato “L’Ultima Dinastia” (Solferino libri) esplora la saga della famiglia Agnelli attraverso cinque generazioni, ponendo l’accento sulle audaci scelte imprenditoriali di Giovanni Agnelli, fondatore della Fiat, e sui complessi intrecci di potere che hanno caratterizzato la loro storia. Il libro, di 432 pagine, analizza la nascita della casa automobilistica e le sfide affrontate durante le due guerre mondiali, offrendo un approfondimento su eventi cruciali e vite significative come quelle di Gianni e John Agnelli.
L’idea di questo libro è nata dalla precedente esperienza di Clark nel 2010, quando scrisse un libro sulla fusione Fiat-Chrysler, intervistando figure chiave come Sergio Marchionne e John Elkann. Il suo interesse per la famiglia Agnelli è cresciuto nel tempo, spinta dalla curiosità per le loro vittorie e tragedie. Questo lavoro si distingue per il suo approccio narrativo, rendendolo accessibile come un romanzo pur rimanendo una non-fiction basata su ricerche approfondite.
Clark ha lavorato sugli archivi per umanizzare la figura di Giovanni Agnelli, che emerge come un imprenditore spregiudicato. Ha anche ricostruito il complesso rapporto tra Gianni Agnelli e suo figlio Edoardo e ha esplorato l’infanzia dei tre figli Elkann, approfondendo la loro relazione con la madre. Importante è la luce gettata sulle scelte di eredità, evidenziando retroscena come i soldi “nascosti” appartenenti alla madre di Gianni, Marella Caracciolo.
Il titolo del libro, “L’Ultima Dinastia”, riflette il fatto che gli Agnelli sono gli ultimi rappresentanti della prima ondata di industrializzazione italiana, mentre molte altre dinastie storiche sono scomparse. Nonostante l’emergere di nuove dinastie come Berlusconi e Luxottica, gli Agnelli rimangono attivi nell’industria fondata nel 1899.
Tra i personaggi, Gianni Agnelli attira l’interesse collettivo per il suo carisma e la sua figura iconica, mentre Clark è particolarmente affascinata da Edoardo Agnelli, il quale, malgrado avesse opportunità a disposizione, ha sofferto di una profonda tormento interiore. In un’analisi della sua vita, emerge una figura tragica, rappresentata dalla sua bocciatura universitaria e dalla sua richiesta disperata di rimanere a Princeton, evidenziando la sua incapacità di affrontare il mondo.