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sabato, 16 Novembre, 2024
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‘La violenza non è mai giustificabile nella politica’

Tensioni e disordini caratterizzano le manifestazioni studentesche di oggi in varie città italiane per il “No Meloni Day”. A Torino, oltre 200 studenti hanno partecipato a un corteo che ha visto una quindicina di poliziotti feriti, alcuni dei quali sono stati portati al pronto soccorso a causa dell’esplosione di un ordigno rudimentale. Gli agenti sarebbero stati intossicati dalle esalazioni tossiche rilasciate. Durante la protesta, è stato dato fuoco a un fantoccio del ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara. I manifestanti hanno esposto striscioni in opposizione al governo Meloni, definendone le azioni come parte di un “genocidio del popolo palestinese”, e hanno denunciato “il governo della guerra, dei tagli e delle riforme all’Università”. Durante il corteo, una rissa ha causato danni a locali come Burger King e McDonald’s.

Il Ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, ha condannato gli atti di violenza, specificando che i manifestanti hanno violato le restrizioni imposte dalla questura. Inoltre, ha sottolineato come gli episodi di oggi non siano stati giustificabili né come reazione a altre iniziative. Meloni ha anche condannato duramente la violenza, esprimendo solidarietà agli agenti feriti e auspicando un’unanime condanna politica contro tali atti. Nel suo post su X, la premier ha invitato la classe politica a non giustificare le violenze.

A Roma, il corteo studentesco ha esordito con uno striscione che denunciava un governo di “fascisti e sionisti”. Una portavoce ha criticato la logica del merito, ritenuta discriminatoria e fonte di ingiustizie. La segretaria del PD, Elly Schlein, ha espresso solidarietà agli agenti feriti, indicando che la violenza è intollerabile e che il diritto di protesta non deve comportare aggressioni. Ha evidenziato che strumentalizzare tali eventi, specialmente da parte di chi ha responsabilità di governo, è inaccettabile. La giornata si è conclusa con incidenti significativi che hanno nuovamente acceso il dibattito sulla gestione delle manifestazioni e sul diritto di protesta in Italia.

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