Maurizio Landini è stato al centro di un acceso dibattito tra Italo Bocchino ed Elisabetta Piccolotti durante una puntata del programma DiMartedì, condotto da Giovanni Floris. Il confronto, come riporta Giulia Melodia sul Secolo d’Italia, si è focalizzato sulle proteste di Cgil e Uil contro il governo, culminate con uno sciopero generale che ha bloccato l’Italia. Bocchino ha espresso sorpresa per il fatto che Landini non stia maggiormente coinvolto nella difesa dei lavoratori di Stellantis: “Mi meraviglia Landini. Dovrebbe occupare le fabbriche di Stellantis con gli operai, piuttosto che manifestare contro un governo che ha raggiunto il massimo storico dell’occupazione”, ha detto.
Bocchino ha anche ironizzato sulla presunta cautela scelta da Landini nei confronti di Stellantis, suggerendo che la relazione del proprietario dell’azienda con i media, come Repubblica e La Stampa, stia influenzando il suo comportamento. “A pensar male si fa peccato, ma a volte ci si azzecca”, ha affermato, esprimendo preoccupazione per la sua strategia politica: “Se continua così, potrebbe scatenare reazioni gravi, persino incidenti, e se ciò accadesse, avrebbe sulla coscienza il risultato delle sue azioni”.
La telecamera ha inquadrato Piccolotti, che reagiva visivamente alle affermazioni di Bocchino. Quando ha avuto la possibilità di parlare, ha difeso Landini e le proteste: “Protestano anche contro Stellantis, per favore non diciamo scemenze. Questa è diffamazione. Il sindacato ha sempre combattuto per i diritti dei lavoratori, sia contro Fiat che Stellantis, nonostante le risorse pubbliche fornite a Fiat senza garanzie di occupazione”.
Bocchino ha risposto sarcasticamente al commento di Piccolotti: “Ho scoperto di essere scemo stasera, è uno dei pochi insulti che non avevo ancora ricevuto… Ora me ne mancano tre, vediamo quando arriverà agli altri due”. Il dibattito ha evidenziato significativi attriti tra le posizioni politiche e le strategie sindacali in un periodo di crescente tensione sociale.