30 Settembre 2024

L’arte provocatoria di Talia Chetrit da In10 Corso Como

talia 10 corso como scaled

La mostra “Gut” di Talia Chetrit, in corso dal 18 settembre al 17 novembre presso 10 Corso Como a Milano, offre un’ampia panoramica del lavoro della fotografa americana, con 27 opere che spaziano da autoritratti a scene familiari, nature morte e fotografia di strada, il tutto con un tocco di ironia e provocazione. Curata da Alessandro Rabottini e Anna Castelli, l’esposizione include lavori realizzati da Chetrit sin dall’adolescenza, quando aveva circa 15-16 anni, e evidenzia temi come la rappresentazione del corpo e le relazioni familiari.

Le immagini di Chetrit, caratterizzate da una combinazione di intensità emotiva e composizione accurata, interrogano la natura della fotografia e le dinamiche di potere che emergono dall’atto di posare. Il titolo della mostra, “Gut”, suggerisce una pluralità di significati legati al coraggio, all’istinto e a reazioni viscerali, riflettendo i complessi temi dell’opera. Tra le fotografie esposte si trovano opere storiche come “Logo” e “Face #1”, in cui la fotografa ritrae amiche d’infanzia, e “Murder Picture #3”, che esplora la fascinazione per la violenza e il voyeurismo.

Chetrit continua a esplorare la rappresentazione dei soggetti femminili nei suoi autoritratti più recenti, come “Untitled (Body)” e “Self-portrait (Mesh Layer)”, in cui affronta il proprio corpo con una miscela di esibizionismo e auto-parodia. Le relazioni familiari sono centrali nel suo lavoro, con ritratti di familiari che disgregano gli stereotipi e rivelano la complessità delle dinamiche interpersonali.

Pur collaborando con marchi di moda come Celine e Acne Studios, il linguaggio della moda nelle sue opere artistiche diventa uno strumento per esplorare l’identità e le convenzioni sociali. Le fotografie, che spaziano da scatti intimi a vedute urbane scattate da lontano, invitano a una riflessione profonda sui legami affettivi, sull’amore e sull’amicizia, creando uno spazio per confrontarsi con la propria esperienza.

Attraverso un immaginario ricco di contraddizioni, la mostra di Chetrit si propone come una vera e propria indagine sulla complessità delle relazioni umane, spingendo i visitatori a esplorare la loro vulnerabilità e autenticità.

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