A Milano, nel 1975, Sergio Ramelli, un giovane studente di destra di diciotto anni, viene brutalmente aggredito da un gruppo di militanti della sinistra extraparlamentare con un chiave inglese, perdendo la vita dopo 47 giorni di sofferenza. Questo tragico episodio si inserisce in un contesto di estremismo politico che caratterizza la città in quegli anni. Nicola Rao, nel suo libro “Il tempo delle chiavi – L’omicidio Ramelli e il tempo dell’intolleranza”, pubblicato da Piemme, offre una ricostruzione dettagliata di questo periodo turbolento, esaminando gli scontri, le manifestazioni e le violenze che segnano la vita milanese, con particolare attenzione alle aggressioni orchestrate dall’ultrasinistra.
Il testo, che si distingue per il suo approccio coraggioso e il suo stile cinematografico, fa emergere un’ampia gamma di documenti e testimonianze inedite, sia di persone coinvolte direttamente negli eventi sia di chi ha vissuto quegli anni da spettatore. Rae evidenzia come, a distanza di cinquant’anni, vi sia stata una significativa rimozione dei fatti, denunciando non solo i colpevoli ma anche la complicità della società italiana. Nella sua postfazione, il magistrato Guido Salvini sottolinea che molti sapevano chi erano i responsabili dell’omicidio di Ramelli, e che questi ultimi si sentivano al sicuro grazie al conformismo ideologico che li circondava.
Nicola Rao, con un’esperienza variegata nel giornalismo, ha ricoperto ruoli prestigiosi nella RAI e ha scritto su argomenti di terrorismo di diverso orientamento politico. Nel corso della sua carriera, ha realizzato importanti scoop e ha pubblicato opere riguardanti la storia del neofascismo italiano, contribuendo così a una maggiore comprensione del fenomeno della violenza politica in Italia. Il libro non solo offre un’analisi approfondita di un evento drammatico, ma si propone anche come un’importante riflessione sulle conseguenze e sull’eredità di quegli anni di intolleranza e scontro ideologico.