In Italia, l’accensione dei riscaldamenti domestici è regolamentata da normative specifiche destinate a limitare l’impatto ambientale e prevenire gli sprechi energetici. Le date di accensione e spegnimento variano a seconda delle sei zone geografiche stabilite dal decreto del 16 aprile 2023, con la possibilità per le amministrazioni locali di modificare tali date in base a condizioni climatiche specifiche.
Le sei zone geografiche e le relative date di accensione dei riscaldamenti sono le seguenti:
- Zona A (Lampedusa, Porto Empedocle, Linosa): riscaldamenti accesi dal 1° dicembre al 15 marzo, con un massimo di 6 ore al giorno.
- Zona B (Agrigento, Catania, Palermo, Reggio Calabria, ecc.): accensione dal 1° dicembre al 31 marzo, massimo 8 ore al giorno.
- Zona C (Bari, Napoli, Salerno, Cagliari, ecc.): accensione dal 15 novembre al 31 marzo, massimo 10 ore al giorno.
- Zona D (Roma, Firenze, Genova, Pisa, ecc.): accensione dal 1° novembre al 15 aprile, massimo 12 ore al giorno.
- Zona E (Milano, Torino, Bologna, Perugia, ecc.): accensione dal 15 ottobre al 15 aprile, massimo 14 ore al giorno.
- Zona F (Belluno, Cuneo, Trento): non ci sono limitazioni, i riscaldamenti possono essere accesi liberamente.
La normativa stabilisce una temperatura interna consentita di 19°C, con una tolleranza di 2°C. In caso di violazioni delle normative, le sanzioni possono variare da 500 a 3000 euro, con possibili ulteriori multe comunali o condominiali fino a 800 euro in caso di ripetute infrazioni.
L’obiettivo principale di queste regolamentazioni è quello di trovare un equilibrio tra il comfort abitativo e la necessità di ridurre il consumo energetico e l’inquinamento. Queste misure sono importanti per garantire una gestione sostenibile delle risorse energetiche, contribuendo così alla lotta contro il cambiamento climatico e all’adozione di stili di vita più responsabili.