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lunedì, 13 Gennaio, 2025
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Le Debolezze dell’Europa: Una Visione Critica

Il concetto di “libero mercato” si origina da due sentenze delle Corti inglesi, fondamentali ma spesso trascurate nella letteratura economica europea. La prima, risalente al 1614, dichiara illegittimo il monopolio, evidenziando come esso danneggi i concorrenti e il pubblico, aumentando prezzi e diminuendo qualità. La seconda sentenza, del 1769, stabilisce che la supremazia economica di una nazione dipenda dalla sua tecnologia, suggerendo che, se non si produce in un paese, verrà fatto altrove, contrariamente agli interessi nazionali.

Il principio della concorrenza è cruciale: in un mercato non contendibile, i consumatori devono affidarsi a un unico venditore. Questo è accaduto nel settore informatico delle banche italiane, dove le multinazionali americane hanno ostacolato la crescita dell’industria tecnologica locale. Dirigenti e politici italiani di allora non avevano alternative, accettando la dipendenza da tecnologie e brevetti statunitensi. Questo ha portato a una sottomissione tecnologica, con asterischi come il coinvolgimento dell’Italia nella guerra del Kosovo sotto richiesta americana.

La questione dei satelliti di Musk è vista come una discussione superficiale rispetto a problemi più profondi di difesa dei servizi di intelligence europei contro minacce esterne come Cina e Russia. Sebbene la competenza tecnologica sia fondamentale, anche la capacità di gestirla è essenziale; il fallimento informatico dei tribunali italiani ne è un esempio. Demandare i servizi a fornitori esterni senza un’adeguata competenza nazionale non è una soluzione ottimale.

Il mercato europeo ha creato una competizione tra paesi che ha portato alla delocalizzazione delle imprese, favorendo paesi come Irlanda e Romania, dove i costi sono più bassi. Anche se i salari elevati riflettono l’efficienza lavorativa, la realtà è che la classe parassitaria in Italia ostacola il progresso. Un esempio è Salvatore, un tecnico di Tricase, che ha perso il lavoro per il trasferimento delle produzioni in Albania.

La situazione attuale, con la carenza di politiche che proteggano l’industria, mina la competitività dell’Italia nel contesto globale. Negli ambiti energetico e industriale, l’Italia si trova in svantaggio rispetto a nazioni con risorse più favorevoli. Le politiche europee, mirando alla competizione tra lavoratori, pongono a rischio il benessere degli italiani, con segnali evidenti di declino riferiti alle eredità trasmesse dalle generazioni precedenti.

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