All’alba di ieri a Verona, un cittadino maliano di 26 anni è stato ucciso dalla Polizia dopo aver aggredito ripetutamente gli agenti. L’episodio è iniziato intorno alle 5 del mattino, quando il giovane, noto alle forze dell’ordine per reati legati alla droga, ha danneggiato alcune vetrine all’interno della stazione ferroviaria di Porta Nuova. Armato di un coltello da cucina, ha attaccato una pattuglia della Polizia municipale, che stava intervenendo per un incidente stradale.
I vigili urbani hanno segnalato la presenza del maliano ai colleghi della Polfer, che lo hanno trovato nuovamente in zona due ore dopo e hanno tentato di fermarlo. Invece di fermarsi, il giovane ha cercato di aggredire gli agenti di polizia, uno dei quali ha risposto aprendo il fuoco e colpendolo al petto con tre colpi. Nonostante i tentativi di rianimazione del poliziotto stesso, con massaggio cardiaco fino all’arrivo dell’ambulanza, il 26enne è stato dichiarato morto poco dopo.
I testimoni hanno riferito che il giovane sembrava fuori controllo, descritto come “indemoniato” e non contenibile. L’agente della polizia che ha sparato è stato scagionato da ogni accusa, ritenuto in stato di legittima difesa dall’autorità competente.
Subito dopo l’accaduto, il vicepremier Matteo Salvini ha commentato sui social media, affermando: “Con tutto il rispetto, non ci mancherà. Grazie ai poliziotti per aver fatto il loro dovere.” Questa dichiarazione ha sollevato polemiche, con il senatore del Pd Franco Mirabelli che ha criticato Salvini per non mostrare umanità in un momento così tragico. Mirabelli ha sottolineato l’importanza di non gioire per la morte di una persona, indipendentemente dalle sue azioni, definendo la posizione di Salvini una vergogna. Anche Luana Zanella, capogruppo di Avs alla Camera, ha condannato i toni brutali di Salvini, accusandolo di seminare odio invece di promuovere un messaggio di umanità.