Nella serata di domenica primo dicembre, sono state annunciate le dimissioni di Carlos Tavares, accolte con favore dal CdA di Stellantis. Il gruppo ha già avviato il processo per nominare un nuovo amministratore delegato, il quale si concluderà entro la metà del 2025. Durante questo periodo, sarà creato un nuovo comitato esecutivo presieduto da John Elkann. Giuseppe Sabella, direttore di Oikonova ed esperto di automotive, ha commentato la situazione. Le dimissioni di Tavares sono state definite inaspettate; tuttavia, i problemi all’interno di Stellantis, e in particolare in relazione alla situazione negli Stati Uniti, erano noti. Sotto la guida di Tavares, Stellantis è diventato il secondo gruppo automobilistico in Europa, grazie anche alla fusione tra FCA e PSA, ma le sfide della gestione sono emerse, soprattutto a causa della crisi del settore auto.
La gestione di Tavares è stata criticata per la mancanza di relazioni industriali efficaci. Anche se ha adempiuto alla missione di consolidare la produzione in Francia e cercare di salvaguardare la situazione in Italia, il più alto stipendio del settore, pari a 36 milioni di euro, è difficile da giustificare in un contesto di stabilimenti poco produttivi e di lavoratori in cassa integrazione. La crisi di Stellantis, riflesso della crisi dell’industria automobilistica europea, ha messo in discussione le responsabilità di Tavares.
Sabella ha sottolineato l’importanza di riconsiderare le decisioni dei grandi costruttori europei riguardo la transizione verso l’elettrico, che non è stata adeguatamente pianificata. La lettera di Luca De Meo di Renault, che denunciava la minaccia cinese, mette in evidenza la necessità di un progetto comune tra i costruttori europei. Nonostante le affermazioni di Tavares e degli altri ceo sul raggiungimento di obiettivi di produzione elettrica prima del 2035, gli errori di valutazione dei costruttori europei nei confronti dei cambiamenti del mercato e delle scelte della Commissione sono stati determinanti.
Per affrontare questa crisi, i costruttori europei devono investire in nuove tecnologie per recuperare competitività. L’Europa ha storicamente guidato la produzione automobilistica globale; tuttavia, sembra ora inseguire la Cina, un’industria emergente negli ultimi 30 anni. La situazione attuale di Tavares evidenzia la complessità delle sfide affrontate dai leader dell’industria automobilistica.