24 Settembre 2024

Le famiglie italiane e l’istruzione: una spesa che pesa solo l’1%

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Nel 2023, le famiglie italiane hanno speso 1.258 miliardi di euro, di cui quasi un terzo, pari a 364 miliardi, è andato alla casa, rappresentando il 29% della spesa totale. Al contrario, solo l’1% è stato destinato all’istruzione, con una spesa di 9,7 miliardi, in calo del 2% rispetto ai 9,9 miliardi del 2019. La spesa per alcolici e sigarette ha assorbito il 4% del budget familiare, pari a circa 50 miliardi.

La spesa sanitaria è aumentata di 5 miliardi rispetto al 2019, raggiungendo 43 miliardi nel 2023, ma è scesa dal 4% al 3% della spesa totale. Questo riflette una crescita complessiva della spesa delle famiglie di 171 miliardi (+16%) dal 2019, principalmente dovuta all’inflazione. Secondo il Centro studi di Unimpresa, che ha analizzato dati Istat e della Corte dei conti, i dati evidenziano il disinteresse per la formazione e l’istruzione, nonché le inefficienze del servizio sanitario nazionale, che grava eccessivamente sui bilanci familiari.

In dettaglio, nel 2023, la spesa per alimentari è stata di 185 miliardi (+19% rispetto ai 155 miliardi del 2019), mentre i trasporti hanno assorbito 160 miliardi (+14%). Beni e servizi vari hanno registrato una crescita del 34% (da 112 a 150 miliardi), raggiungendo il 12% della spesa totale. La spesa per alberghi e ristoranti è aumentata a 124 miliardi, rappresentando il 10% del budget familiare. La spesa per tempo libero e cultura è cresciuta di 13 miliardi a 86 miliardi, mantenendosi al 7%.

Per abbigliamento e calzature, la spesa ha raggiunto i 66 miliardi (+2% rispetto al 2019), mentre la spesa per comunicazioni è rimasta invariata a 23 miliardi, rappresentando il 2%. Infine, l’istruzione ha mostrato una diminuzione, down a 9,7 miliardi, esprimendo una chiara priorità negativa nella gestione delle risorse familiari.

In sintesi, la radiografia dei consumi delle famiglie italiane mette in luce la crescente spesa per necessità quotidiane, a scapito della formazione e dell’istruzione, segnalando aree di inefficienza del sistema pubblico e l’importanza di migliorare i servizi offerti ai cittadini.

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