venerdì, Ottobre 4, 2024
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Le mille focolai di lingua blu in Sardegna approdano in Parlamento

In Sardegna si registra un aumento costante dei focolai di lingua blu, con 1.105 casi accertati, di cui 610 dovuti a un virus di sierotipo sconosciuto, concentrati nelle province di Nuoro e Oristano. Questo dato è stato fornito dall’Istituto zooprofilattico della Sardegna, il quale ha sollevato preoccupazioni tra i politici locali. Un gruppo di deputati del PD, guidato da Stefano Vaccari, ha rivolto un’interrogazione al Ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, denunciando il ritardo del governo nella gestione delle emergenze, in particolare per regioni come la Sardegna che non sono amministrate direttamente dal governo centrale.

I deputati avvertono che la situazione potrebbe portare a una diminuzione della produzione di latte e alla movimentazione delle greggi, inflazionando così i costi e i prezzi per i produttori e i consumatori. Altre regioni italiane colpite, sebbene in misura minore, sono Piemonte e Calabria. L’interrogazione richiede informazioni su un piano di intervento per affrontare questa emergenza epidemiologica, dettagli sui vaccini disponibili e le vaccinazioni necessarie per proteggere gli allevamenti non colpiti, insieme a misure di risarcimento per i danni.

Il settore dell’allevamento ovino rappresenta un contributo significativo al PIL agricolo regionale, ma la proliferazione della lingua blu, endemica dal 2000, è particolarmente allarmante. La Copagri Sardegna ha denunciato una “situazione drammatica”, chiedendo un tavolo di confronto con la Regione. È fondamentale ottenere un quadro chiaro sui vaccini disponibili e le vaccinazioni effettuate, per migliorare la profilassi.

Si sottolinea l’urgenza di estendere l’uso del vaccino non solo per gli ovini, ma anche per i bovini, specie quelli a rischio di blocchi di movimentazione verso il Continente. Il virus può essere contenuto mediante la vaccinazione e la disinfestazione degli insetti vettori, ma la mancanza di coordinamento ha reso il sistema di prevenzione debole. Si evidenzia inoltre la necessità di verificare la disponibilità di un vaccino per il sierotipo 3, particolarmente aggressivo. Infine, si chiede un intervento urgente da parte delle autorità per attivare la campagna vaccinale e risarcire le aziende colpite, vista la gravità della crisi che sta compromettendo il settore agroalimentare dell’isola.

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