Negli ultimi trent’anni, la mafia ha subito mutamenti significativi, evolvendosi per adattarsi ai contesti storici e socioeconomici. Oggi si caratterizza per un’organizzazione più strutturata e meno focalizzata sull’associazione tradizionale. Questo passaggio implica che i membri possono perseguire obiettivi economici senza necessariamente condividere ideali comuni. La mafia ha assunto un aspetto simile a una multinazionale, convergendo verso crimini di natura economica piuttosto che violenta, preferendo metodi non violenti per estorsioni e usura, obliterando i tradizionali indicatori di presenza mafiosa.
La transizione verso crimini economici è avvenuta in un contesto storico dove l’approccio globale alle relazioni internazionali è stato rivalutato, spostando il potere dal politico all’economico-finanziario. La mafia ha colto tempestivamente questa metamorfosi, integrandosi nel nuovo modello economico e influenzando vari settori produttivi, dimostrando così capacità di ridurre il rischio d’impresa grazie ai vasti patrimoni a disposizione. Questo ha portato alla creazione di un “welfare mafioso” che approfitta della crisi economica, favorendo un consenso basato sul profitto piuttosto che sull’intimidazione.
Oggi, vittima e carnefice si cercano e collaborano, esemplificato da frodi IVA mediante l’uso di aziende fittizie e affari con fatture false. Le mafie moderne, quindi, si integrano nella società civile, offrendo lavoro e diventando benefattori nei confronti di chi vive situazioni difficili. Tuttavia, il sistema di controllo dello Stato e della comunità internazionale non si è adattato a queste nuove realtà mafiose, continuando a basarsi su metodi di indagine obsoleti e poco preparati per affrontare le moderne dinamiche criminali.
Rispetto a trent’anni fa, la violenza non è più la strategia principale; le moderne mafie preferiscono costruire reti di cooperazione e spartizione degli affari. Le nuove generazioni all’interno della mafia comprendono l’importanza di mantenere conflitti al minimo per massimizzare i profitti comuni. La lotta contro la mafia richiede pertanto l’adozione di nuove politiche culturali e sociali, enfatizzando l’educazione e la consapevolezza giuridica, affinché le future generazioni non cadano nelle trappole della criminalità organizzata. La figura di Giovanni Falcone e di altre vittime di mafia rimane un esempio di speranza e impegno per un futuro più giusto e libero dalla criminalità.