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sabato, Ottobre 12, 2024
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Le opposizioni mettono in campo una mozione per ‘incatenare’ Stellantis

Le opposizioni politiche in Italia chiedono a Stellantis di presentare un progetto industriale chiaro e credibile che delinei investimenti, nuovi modelli di produzione e garanzie occupazionali. La mozione, firmata da 55 deputati di centrosinistra, richiede sostegno alla produzione automobilistica negli stabilimenti italiani, con l’obiettivo di aumentare la produzione da un milione a un milione e mezzo di veicoli.

Il documento verrà presentato la prossima settimana e sottolinea l’importanza di una politica industriale efficace, che finora è stata considerata assente. Le forze di opposizione esortano il governo a adottare misure per facilitare la transizione alla mobilità elettrica e a sostenere l’industria automobilistica nel contesto delle nuove normative dell’Unione Europea. È richiesto che i benefici e i bonus per i veicoli elettrici siano vincolati a una quota minima di componenti prodotte in Italia ed Europa, in linea con pratiche già consolidate in altri paesi Ue.

Si chiede anche di promuovere iniziative per la riconversione produttiva verso l’elettrico e il supporto nella ricerca e nello sviluppo di tecnologie innovative. È fondamentale garantire la riqualificazione professionale dei lavoratori, in collaborazione con le università. Inoltre, la mozione prevede interventi per migliorare l’accesso all’energia e per facilitare investimenti nel settore dell’automotive, subordinando l’accesso ai fondi a impegni specifici da parte di Stellantis.

Si richiede la proroga della cassa integrazione straordinaria, una pianificazione a lungo termine per il rinnovo del parco veicoli e un impegno da parte di Stellantis per la gigafactory di Termoli. Le opposizioni chiedono la protezione dei posti di lavoro e la garanzia di stabilità per i settori di progettazione e produzione, assieme al rinnovo del parco veicoli circolanti, spesso vetusto e inquinante.

Infine, il documento evidenzia la necessità di migliorare l’infrastruttura per la mobilità sostenibile in Italia, visto che il numero di colonnine di ricarica è ben al di sotto della media europea. Si richiedono misure per aumentare gli investimenti e per avviare trattative con Stellantis per garantire l’occupazione e la capacità produttiva degli impianti, proponendo incentivi per ridurre l’orario di lavoro mantenendo gli stipendi e alternative alla mobilità per evitare licenziamenti di massa.

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