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martedì, Ottobre 8, 2024
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Le Resistenze al Non Voto per Bloccare il ‘Blitz’ del Governo sulla Consulta

I contatti tra i partiti dell’opposizione si sono intensificati in vista del voto per l’elezione di un giudice della Corte Costituzionale, previsto per oggi alle 12.30 a Montecitorio. L’intento è quello di ritrovare una certa compattezza, fondamentale dopo la divisione emersa durante le votazioni sul Cda della Rai. M5s e Alleanza Verdi-Sinistra (Avs) hanno partecipato attivamente, mentre il Partito Democratico (Pd) si è astenuto, un episodio che ha lasciato segni visibili nell’unità dell’opposizione. Carlo Calenda definisce questo episodio una “figuraccia” da evitare, sottolineando l’importanza di una strategia comune.

Italia Viva ha comunicato che, in accordo con le altre opposizioni, non prenderà parte al voto per l’elezione del giudice. Le opzioni sul come concretizzare questa decisione oscillano fra rimanere completamente fuori dall’Aula o parteciparvi senza però votare. Questa ultima opzione permetterebbe di evidenziare la gravità della decisione del governo di procedere “per forza” a queste nomine. Durante i colloqui tra rappresentanti dei partiti, è emersa l’idea di prendere la parola all’inizio della seduta per criticare l’operato dell’esecutivo.

Calenda ha espresso il suo scetticismo riguardo all’idea di restare fuori dall’Aula; secondo lui, è necessario continuare a esercitare pressione sull’attuale maggioranza, che sembra poco incline al dialogo. Il dilemma principale dell’opposizione è se astenersi completamente o non votare, mentre la maggioranza continua a spingere per una rapida approvazione della nomina del nuovo giudice, il cui candidato individuato sarebbe Francesco Saverio Marini, consigliere giuridico di Palazzo Chigi.

L’urgenza imposta dalla maggioranza ha suscitato sospetti, in particolare tra i membri del Pd. Dario Parrini ha evidenziato che ci sono segnali di un tentativo di accelerare la nomina del giudice per evitare il voto su un referendum riguardante l’autonomia differenziata, che ha già visto una raccolta di firme significativa. Secondo Parrini, il governo potrebbe cercare di “bocciare” la riforma attraverso la Corte Costituzionale, per disinnescare così la minaccia rappresentata dalla consultazione popolare. In sintesi, l’opposizione si prepara a fronteggiare una situazione delicata, determinata a mantenere una posizione unita contro l’operato del governo.

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