Il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, si trova coinvolto in una controversia che ha assunto i toni di una telenovela, in concomitanza con la sua relazione con una quasi collaboratrice. Gennaro Sangiuliano, che in risposta alla richiesta di dimissioni ha affermato di non aver commesso illeciti né a livello giuridico né istituzionale, ha sostenuto di aver sempre pagato di tasca sua per i suoi viaggi insieme a lei. Ha pubblicato ricevute e estratti conto a conferma delle sue affermazioni, chiarendo che non era la segreteria del ministero a organizzare le prenotazioni, ma lui direttamente. Sangiuliano ha anche precisato che l’uso dell’auto blu, con protezione dei carabinieri, era giustificato per motivi di sicurezza.
Il ministro ha difeso la sua posizione citando casi simili di altri politici, suggerendo che spesso relazioni private coesistono con impegni pubblici. Ha riconosciuto che la nomina della Boccia come consigliera per i grandi eventi è stata fermata quando la loro relazione è diventata personale, un passo che ha dichiarato di aver adottato per prudenza, chiedendosi perché non venga riconosciuto come un gesto responsabile.
In merito alla questione della sicurezza, ha escluso che la Boccia avesse accesso a informazioni sensibili riguardanti eventi come il G7, ribadendo che tali informazioni erano già di pubblico dominio e che la gestione della sicurezza spetta al Ministero dell’Interno. Secondo Sangiuliano, non ci sarebbero stati documenti compromettenti condivisi dai social della Boccia, ma solo qualche messaggio privato.
La sua conclusione è che la vicenda non ha fondamento e si è chiusa lì, mettendo in evidenza come la questione sarebbe stata sollevata solo sulla base di pettegolezzi, mentre ci sarebbero altri esponenti del governo con situazioni decisamente più gravi da affrontare. Sangiuliano si definisce una persona perbene e convinto che la sua condotta sia stata sempre appropriata. Insomma, la sua posizione è quella di vedere fini i rumors, affermando che non c’è altro da dire sul tema.