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lunedì, 6 Gennaio, 2025
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Le suore dai volti severi

“Capire il presente, comprenderlo, per capire il futuro; in cammino, non ferme – i morti sono fermi! -, in cammino con la Chiesa”. Questa è l’esortazione di Papa Francesco rivolta alle Missionarie della Scuola durante un’udienza. Il Papa ha poi usato un’espressione colorita per descrivere alcuni atteggiamenti: “faccia d’aceto” (cara de vinagre), riferendosi a suore che apparivano poco affabili e accoglienti. Ha sottolineato che un’espressione arcigna e una personalità respingente non aiutano ad attrarre le persone; quindi, è importante mantenere un volto aperto e sorridente.

La frase deriva dallo spagnolo e indica un atteggiamento prolisso e scontroso. In questo contesto, Francesco ha ribadito che le suore con “faccia d’aceto” sono brutte e hanno un effetto negativo sull’ambiente che le circonda. L’invito è chiaro: le suore devono essere accoglienti e gioiose, riflettendo una disposizione d’animo positiva.

Un ulteriore monito del Papa è stato quello di “dialogare con tutti tranne che con il diavolo”. Egli ha spiegato che, mentre Gesù parlava con molti, non lo faceva mai con il diavolo. Quando il diavolo si avvicinava a Gesù con domande, questi rispondeva con la Parola di Dio, senza aprire un dialogo. Papa Francesco ha esortato le suore a mantenere questa distinzione: è fondamentale mantenere una distanza dal diavolo, che cerca di insinuarsi nelle comunità seminando gelosie e malcontento.

Il messaggio di Francesco è forte e chiaro: è necessario mantenere una disposizione positiva e aperta per attirare le persone, e contestualmente evitare di dare spazio alle influenze negative rappresentate dal diavolo. Le suore sono chiamate a riflettere un’immagine di gioia e accoglienza, da un lato, e dall’altro, a rimanere ferme nella loro fede, evitando ogni forma di dialogo con il maligno.

In sintesi, il Papa incoraggia un cammino di crescita e apertura, mentre avverte del pericolo del diavolo e della necessità di opporsi a ogni forma di negatività. La missione delle suore diventa così una testimonianza di vita, gioia e resilienza, in linea con l’insegnamento di Cristo.

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