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giovedì, Ottobre 10, 2024
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Le Tasse sulla Casa: Dall’IMU alla Tassa sui Rifiuti

In Italia, i proprietari di immobili si trovano a fronteggiare un complesso sistema di tributi, che include IMU, TARI, imposta di registro, imposta catastale, IVA e cedolare secca. Secondo il Codacons, le recenti dichiarazioni del Ministro Giancarlo Giorgetti riguardo alla rimodulazione delle rendite catastali fanno temere un incremento della pressione fiscale nel settore immobiliare.

Quando si acquista un immobile, le imposte iniziali comprendono l’imposta di registro, VAT, imposta ipotecaria e imposta catastale. L’acquirente di una prima casa da un privato paga una tassa di registro del 2%, con un minimo di 1.000 euro, mentre per la seconda casa la percentuale sale al 9%, calcolata sul valore catastale dell’immobile. Sia l’imposta ipotecaria che quella catastale ammontano a 50 euro. Chi compra da un costruttore deve invece pagare IVA (4% per prima casa, 10% per seconda casa e 22% per immobili di lusso) e un’imposta di registro, ipotecaria e catastale valore fisso di 200 euro per ciascuna.

Le tasse riguardano anche le successioni e le donazioni immobiliari. Su questi trasferimenti, si applicano imposte indirette come l’imposta di successione e di donazione che variano in base al grado di parentela tra le parti. L’aliquota va dal 4% per parenti diretti oltre un milione di euro, fino all’8% senza franchigia per altri beneficiari. Agli eredi spetta anche il pagamento dell’imposta ipotecaria (2% del valore) e catastale (1% del valore).

In caso di vendita di un immobile, il guadagno (plusvalenza) è tassato al 26% se la vendita avviene entro cinque anni dall’acquisto. Per quanto riguarda gli affitti, i proprietari possono scegliere tra Irpef o cedolare secca. Con l’Irpef, i redditi da locazione si sommano agli altri redditi del proprietario, mentre la cedolare secca prevede un’aliquota fissa del 21%, ridotta al 10% per contratti a canone concordato.

Infine, l’IMU è applicata solo su seconde case e prime case considerate di lusso, mentre la TARI viene calcolata in base a una quota fissa, relativa alla superficie dell’immobile, e una quota variabile basata sul numero di occupanti. Questo scenario evidenzia la complessità e il potenziale aggravio del sistema fiscale sugli immobili in Italia.

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