Il centrodestra vince in Liguria, con Marco Bucci come nuovo presidente di regione, ma riceve un duro colpo dalla sua città di Genova, dove è ancora sindaco. Andrea Orlando ha subito una sconfitta e mette in evidenza le divisioni interne al suo schieramento, in particolare del Movimento Cinque Stelle. Il voto offre spunti di riflessione a livello nazionale, evidenziando tre principali insegnamenti.
La prima lezione riguarda la fragilità del fronte progressista. Il Movimento Cinque Stelle ha subito un crollo di consensi, raccogliendo solo il 4,6% dei voti, perdendo oltre il 3% rispetto al 2020 e un totale del 20% dal 2015. Sebbene il Partito Democratico, con Orlando, faccia meglio rispetto al passato, raggiungendo il 28,5%, la Sinistra ambientalista emerge come la seconda forza della coalizione con il 6,2%. I veti interni hanno compromesso una possibile unità, causando una sconfitta a distanza di poco più di 4.000 voti per il ritorno alla guida della Liguria.
La seconda lezione sottolinea come il centrodestra sia riuscito a mantenere la propria coesione nonostante gli scandali che hanno coinvolto il presidente uscente, Giovanni Toti. Le accuse di voto di scambio non hanno influito negativamente sul risultato finale. Marco Bucci ha saputo promuovere progetti per le infrastrutture pubbliche, attirando consensi anche dalle periferie. Tuttavia, Fratelli d’Italia ha perso consenso, mentre l’approccio “totiano” e “bucciano” ha prevalso nella campagna.
La terza lezione è l’astensione, che ha colpito il 54,03% degli aventi diritto, registrando un calo del 7,5% rispetto al 2020. Il centrodestra ha governato con solo il 22,25% dei voti degli aventi diritto, mentre l’opposizione ha avuto poco più del 20%. L’astensione rappresenta un grave problema per la democrazia italiana, con i cittadini sempre più disillusi dalla politica, incapace di autoriportarsi e di affrontare le questioni di immoralità che li allontanano dalle urne. Le inchieste giudiziarie, un tempo in grado di mobilitare gli elettori, non sembrano avere più lo stesso potere, creando una crescente indifferenza verso la politica.