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martedì, 7 Gennaio, 2025
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Le vie migratorie del primo millennio ricostruite attraverso il DNA

Le popolazioni germaniche iniziarono a spostarsi verso sud all’inizio dell’età del ferro, per poi migrare nuovamente verso nord, contribuendo all’origine delle discendenze scandinave. Questo fenomeno è stato analizzato in uno studio pubblicato su Nature, diretto dal Leo Speidel del Francis Crick Institute, il quale ha utilizzato un nuovo metodo di analisi dei dati, chiamato Twigstats 1. Questo strumento consente di misurare con precisione le differenze tra gruppi geneticamente simili, rivelando dettagli sulle migrazioni in Europa. Gli scienziati hanno applicato Twigstats 1 a oltre 1500 genomi europei risalenti principalmente al primo millennio d.C., coprendo un periodo che include l’età del ferro, la caduta dell’Impero romano, le migrazioni altomedievali e l’era vichinga.

Dai risultati emerge che le popolazioni di lingua germanica iniziarono a migrare verso sud all’inizio dell’età del ferro. Tracce di discendenza sono state rinvenute in individui provenienti dalla Germania meridionale, dall’Italia, dalla Polonia, dalla Slovacchia e dalla Gran Bretagna meridionale. Le zone principali di migrazione corrispondono ai tre rami delle lingue germaniche, di cui uno è rimasto in Scandinavia, uno è estinto e il terzo ha dato origine al tedesco e all’inglese moderni.

In Gran Bretagna, tra il II e il IV secolo, molti individui possedevano antenati di origini scandinave, prima dell’era anglosassone e vichinga. In seguito, le popolazioni germaniche tornarono verso nord, in Scandinavia, durante la fine dell’età del ferro, tra il 300 e l’800 d.C. L’analisi ha mostrato che molti individui dell’era vichinga nella Scandinavia meridionale avevano antenati provenienti dall’Europa centrale. L’era vichinga (circa 800-1050 d.C.) è storicamente conosciuta per le incursioni e gli insediamenti scandinavi in tutta Europa.

Speidel evidenzia che Twigstats ha permesso di ricostruire le migrazioni originate nel nord Europa durante l’età del ferro e che questo approccio può essere utilizzato per altre popolazioni. Peter Heather, coautore dello studio, sottolinea che le fonti storiche indicano come la migrazione abbia avuto un ruolo significativo nella ristrutturazione del paesaggio umano dell’Eurasia occidentale nella seconda metà del primo millennio d.C. e che Twigstats potrebbe contribuire a risolvere questioni cruciali riguardanti la natura e la scala di questi movimenti.

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