Chi non ha mai giocato con i mattoncini dei Lego? Questi pezzi colorati sono diventati simbolo dell’infanzia, rappresentando un modo di giocare che si riflette nel nome stesso del prodotto, “leg godt,” che significa “giocare bene” in danese. La storia affascinante di questo gioco è narrata nel libro “Lego. Una storia di famiglia” di Jen Andersen, che racconta come una piccola falegnameria danese, fondata nel 1916, sia diventata una delle multinazionali del giocattolo più importanti al mondo.
La vicenda inizia nel laboratorio di Ole Kirk Kristiansen, un artigiano di Billund, che costruisce case in legno per i contadini locali. Nonostante il suo spirito indomito e la sua generosità, Ole affronta una serie di disastri, tra cui incendi e la Grande depressione, che mettono in pericolo la sua attività. Tuttavia, con inventiva, decide di diversificare, producendo mobili in miniatura, giocattoli e macchinine. Nel 1934 nasce ufficialmente la LEGO, ma il vero grande progresso avviene dopo la Seconda Guerra Mondiale, quando Ole scopre la plastica e sviluppa un sistema innovativo per il montaggio dei mattoncini.
Il libro di Andersen esplora anche il coinvolgimento diretto della famiglia Kristiansen nella gestione aziendale attraverso tre generazioni, mostrando come i membri della famiglia abbiano affrontato sfide economiche e cambiamenti storici. Tra questi, la transizione da giocattoli in legno a quelli in plastica e campagne pubblicitarie iconiche, come quella con i personaggi Lego alla Porta di Brandeburgo dopo la caduta del muro di Berlino.
In 90 anni, LEGO ha continuato a investire e trasformarsi. Il legame tra la città di Billund e la LEGO è diventato indissolubile; il CEO sa bene che il bilancio dell’azienda ha ripercussioni dirette sulla comunità locale. Infatti, nel primo semestre del 2024, i ricavi LEGO hanno mostrato un incremento del 13%, superando i 31 miliardi di corone. Le vendite ai consumatori sono aumentate del 14%, a dimostrazione di un continuo successo. L’insegnamento che emerge da questa azienda è che, come per i mattoncini, è fondamentale non smettere mai di costruire su basi solide.
