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martedì, 26 Novembre, 2024
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L’errore di Erodoto: le vere origini degli armeni

La popolazione armena, tradizionalmente considerata discendente dei coloni frigi dai Balcani, potrebbe avere in realtà origini diverse. Questa conclusione deriva da uno studio condotto dalla School of Genetics and Microbiology del Trinity College di Dublino e dell’Università di Cambridge, pubblicato nell’American Journal of Human Genetics. Sotto la guida di Anahit Hovhannisyan, il team di ricerca ha messo in discussione la teoria balcanica delle origini degli armeni, supportata storicamente da Erodoto, che notò come gli armeni fossero armati alla maniera frigia nell’esercito persiano. Linguisti avevano inoltre individuato legami tra la lingua armena e il gruppo traco-frigio delle lingue indoeuropee.

Analizzando l’intero genoma delle popolazioni armene moderne e confrontandolo con dati genetici di individui antichi degli altipiani armeni, i ricercatori non hanno trovato significativi legami genetici, suggerendo quindi un’origine differente per gli armeni. Hovhannisyan ha dichiarato che le credenze storiche hanno influenzato la comprensione del passato, facendo sì che teorie venissero considerate verità. L’analisi del genoma intero e del DNA antico ora consente di riformulare queste idee, offrendo una visione più scientificamente fondata della storia umana.

Lo studio ha rivelato un elevato livello di somiglianza tra le popolazioni delle varie zone degli altipiani armeni. Inoltre, i ricercatori hanno confutato l’idea di un’ascendenza assira per i Sasun, una popolazione armena del sud degli altopiani (nell’attuale Turchia sud-orientale), la cui connessione era stata supportata da diverse fonti storiche, compresa la Bibbia. Gli autori affermano che i Sasun avevano subito una significativa contrazione demografica, distinguendosi così dalle altre popolazioni.

Hovhannisyan ha sottolineato che durante il controllo della continuità genetica, è stato scoperto un contributo genetico proveniente da contadini levantini del Neolitico, risalente a un’epoca successiva all’Età del Bronzo Antico. Questo input genetico è in linea con altre scoperte nelle regioni vicine, suggerendo un movimento migratorio su larga scala nel Medio Oriente dopo l’Età del Bronzo Antico. I ricercatori intendono proseguire le indagini per chiarire gli aspetti ancora misteriosi di questa ondata migratoria.

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