Una recente circolare del Reparto Reclutamento dello Stato Maggiore dell’Esercito italiano ha ufficializzato la possibilità di adottare una settimana lavorativa di 4 giorni per il personale militare, a condizione che ci siano specifiche situazioni operative e ambientali. Francesco Gentile, segretario generale dell’Aspmi (Associazione Sindacale Professionisti Militari), ha accolto con entusiasmo questa notizia, definendola “una vittoria importante per il nostro lavoro”. Secondo Gentile, l’attuale normativa sull’orario di lavoro già prevede un certo grado di flessibilità, rendendo superflui ulteriori interventi.
La circolare di luglio aveva già anticipato questa possibilità, ma il nuovo documento chiarisce esplicitamente che, in presenza delle condizioni adeguate, il personale militare può passare a una settimana lavorativa di 4 giorni. La decisione finale spetta al Comandante di Corpo, che ha la facoltà di gestire l’orario dell’unità, adattando le giornate lavorative in base alle necessità operative. Pertanto, l’orario settimanale può essere ristrutturato su 4 o 6 giorni, offrendo così maggiore flessibilità e continuità alle operazioni militari, pur mantenendo il benessere del personale come priorità.
La circolare distingue tra “riarticolazione dell’orario di servizio”, che è collettiva e risponde a esigenze operative, e “flessibilità individuale”, che consente al singolo militare di adattare il proprio orario su richiesta. Questa flessibilità, comunque, deve essere approvata dal Comandante e può essere modificata in caso di necessità di servizio. Gentile ha concluso sottolineando che questa iniziativa migliorerà l’equilibrio tra vita personale e doveri operativi per il personale militare, favorendo il benessere senza compromettere l’efficienza delle unità.
In sintesi, queste nuove misure rappresentano un passo significativo verso una maggiore flessibilità nella gestione del tempo lavorativo dei militari, con l’obiettivo di promuovere un migliore equilibrio tra vita professionale e personale, supportando il benessere del personale militare e garantendo al contempo l’operatività delle forze armate.