Lunedì si svolgeranno le elezioni per il nuovo Presidente della Regione Liguria, dopo le dimissioni di Giovanni Toti a luglio, in seguito a un’inchiesta per corruzione che ha portato allo scioglimento anticipato del Consiglio regionale. Circa un milione e mezzo di cittadini è chiamato al voto per eleggere il nuovo governatore e il Consiglio. I principali contendenti sono Marco Bucci, ex sindaco di Genova, sostenuto dal centrodestra, e Andrea Orlando, ex ministro della giustizia, appoggiato dal centrosinistra e dal Movimento 5 Stelle. Rispetto alle ultime elezioni, in cui Toti aveva ottenuto una vittoria schiacciante contro il candidato “giallorosso” Ferruccio Sansa, ora la competizione appare più aperta e incerta, sottoliningando come la Liguria sia una Regione storicamente contendibile e capace di riservare sorprese la notte del voto.
Nel 2015, la vittoria di Toti sorprese molti, poiché aveva sfidato dieci anni di governo del centrosinistra. Toti, sostenuto da tutte le forze di centrodestra e dalla Lega di Salvini, sconfisse Raffaella Paita, mentre il centrosinistra ottenne successi in altre regioni. Le forti divisioni interne al PD, con le asperità delle primarie tra Sergio Cofferati e Raffaella Paita ebbero un ruolo decisivo, così come la candidatura di Alice Salvatore del Movimento 5 Stelle, che si piazzò subito dietro alla Paita, appoggiata dall’uscente Claudio Burlando. Burlando aveva dominato la scena politica in Liguria, vincendo contro l’ex governatore Sandro Biasotti in due elezioni consecutive nel 2005 e 2010.
Dal 1995 a oggi, le due principali coalizioni hanno un bilancio paritario, con tre vittorie ciascuna in Liguria. Queste elezioni non scontate possono rappresentare un test importante a livello nazionale, il cui risultato potrebbe influenzare le prossime elezioni regionali in Emilia-Romagna, previste per il 17 e 18 novembre. La competizione per il governo della Liguria riflette dunque le dinamiche politiche più ampie del Paese e il clima incerto che si vive ora, lasciando presagire che potrebbe emergere una nuova leadership in grado di cambiare le sorti della regione.