L’India ha recentemente affermato la sua supremazia negli scacchi, come dimostrato dalla vittoria alle ultime Olimpiadi a Budapest. La squadra maschile e quella femminile hanno conquistato la medaglia d’oro nelle rispettive competizioni, realizzando un eccezionale percorso nelle varie partite. Nel torneo Open, l’India ha registrato 10 vittorie su 11 turni, tra cui quelle contro avversari di calibro come Stati Uniti e Cina, e una sola patta contro l’Uzbekistan. Anche il team femminile ha ottenuto risultati notevoli, con 9 vittorie, una patta e una sconfitta contro la Polonia. Questo trionfo ha suscitato grande entusiasmo in India, dove la federazione e il governo hanno investito risorse per sviluppare il talento scacchistico, segnalando l’inizio di una nuova “Golden Age”.
Nel frattempo, l’Italia ha concluso la sua partecipazione con il 43esimo posto nell’Open e il 34esimo nel torneo femminile. Le squadre azzurre hanno fatto del loro meglio per competere, nonostante siano rimaste indietro rispetto alle formazioni più forti. Nel settore maschile, il capitano Loek van Wely ha visto i suoi giocatori trionfare in diverse sfide, inclusa una vittoria contro i Paesi Bassi. I sei successi totali e solo quattro sconfitte, tutte dopo combattute battaglie, suggeriscono una crescita continua del team.
Nel settore femminile, la squadra guidata da Roberto Mogranzini ha conseguito risultati incoraggianti, nonostante le sconfitte contro avversari titolati come Cina e Germania. La giovane giocatrice sedicenne, Sala, è stata una nota positiva, rimanendo imbattuta fino all’ultimo turno e guadagnando importanti punti Elo.
Infine, durante le Olimpiadi, si è svolta un’assemblea generale della FIDE, dove è stata respinta la proposta di reintegrare Russia e Bielorussia, a seguito delle sanzioni imposte dopo l’invasione dell’Ucraina. Tuttavia, è stata considerata la possibilità di consentire ai giovani e ai disabili di competere in eventi futuri, il che dimostra un’apertura potenziale verso una maggiore inclusività nel gioco.