L’Italia continua a essere il Paese con il più alto numero di decessi per mesotelioma nell’Unione Europea, una malattia strettamente legata all’esposizione all’amianto. Recentemente, la tragica scomparsa del giornalista Rai Franco Di Mare ha portato ulteriore attenzione sulla gravità di questa malattia. Secondo i dati di Eurostat, nel 2021 sono stati registrati 2.380 decessi per mesotelioma nell’intera UE, una diminuzione rispetto ai 3.341 del 2013.
In particolare, l’Italia ha segnalato un totale di 518 decessi, seguita dalla Germania con 400 e dalla Francia con 329. In contrasto, paesi come Cipro ed Estonia hanno riportato solo 2 decessi, con Malta e Lussemburgo che ne hanno registrati 3. Queste statistiche evidenziano l’urgenza di implementare misure più efficaci sia per la prevenzione che per la sensibilizzazione sui rischi associati all’amianto.
Il mesotelioma è un tipo di tumore che colpisce il mesotelio, il tessuto che riveste diversi organi interni, e viene principalmente causato dall’esposizione all’amianto, un materiale altamente pericoloso utilizzato in passato. I sintomi della malattia si manifestano lentamente e spesso emergono dopo decenni dall’esposizione, rendendo difficile la diagnosi precoce. È importante notare che il mesotelioma è considerato un tumore professionale, derivante dall’esposizione a sostanze cancerogene nei luoghi di lavoro.
Nel 2021, l’Italia ha registrato 1.409 nuovi casi di mesotelioma, che rappresentano il 43% del totale dei tumori professionali, con un incremento di 135 casi rispetto al 2020, ma una diminuzione di 214 casi rispetto al 2013. Questa fluttuazione nei tassi di incidenza è stata in parte influenzata dalla pandemia di Covid-19, che ha avuto un impatto significativo sui servizi sanitari e sul riconoscimento delle malattie professionali.
In sintesi, il mesotelioma rappresenta una grave sfida per la salute pubblica in Italia e richiede un impegno continuo per migliorare la prevenzione, la diagnosi e la consulenza per le persone esposte all’amianto, affinché si possano ridurre ulteriormente i decessi legati a questa malattia.