20 Settembre 2024

L’Italia è in crescita: il +1% del PIL è alla portata

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Alla recente assemblea generale di Confindustria, la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha espresso la sua fiducia sul possibile raggiungimento di una crescita del PIL superiore alle previsioni, accennando a un possibile +1%. Sottolineando l’importanza di proseguire con le riforme in atto, Meloni ha dichiarato che non si lascia intimidire dalle opposizioni e che le decisioni spetteranno agli italiani. Ha anche messo in guardia contro approcci distruttivi nella transizione ecologica, criticando l’abbandono del motore endotermico previsto per il 2035 come una strategia poco saggia.

Intanto, il presidente di Confindustria, Emanuele Orsini, ha fatto un appello per scelte energetiche coraggiose, sostenendo il ritorno all’energia nucleare come misura strategica per l’indipendenza energetica. Ora come ora, l’Italia è troppo dipendente dall’approvvigionamento di energia a prezzi crescenti, in particolare dalle centrali nucleari francesi. Orsini ha avvertito che se si inizia oggi la costruzione di nuove infrastrutture nucleari, ci vorrebbero almeno dodici anni prima di vederne l’utilizzo. Di conseguenza, è fondamentale informare l’opinione pubblica sui vantaggi dei piccoli reattori modulari, che presentano sicurezza e minore invasività rispetto alle grandi centrali.

Orsini ha anche segnalato l’importanza di riforme fiscali, come l’introduzione di un’aliquota premiale sull’IRES per gli utili reinvestiti, l’abolizione dell’IRAP per le società di capitali senza sostituzione con un’aliquota sovrapposta, e il ripristino dell’ACE, essenziale per incentivare gli investimenti nelle imprese. Ha riconosciuto l’impegno del Governo nel mantenere i conti pubblici sotto controllo, un aspetto da tenere in alto anche durante la stesura della Legge di Bilancio.

Infine, Orsini ha criticato il Green Deal europeo, definendolo carente e dannoso per l’industria, in particolare nel settore dell’auto elettrica, ora in grave difficoltà. Ha evidenziato le sfide della filiera automobilistica italiana, derubata del suo futuro, e ha messo in risalto i fallimenti delle politiche riguardanti il packaging e la plastica, evidenziando i progressi pregressi in innovazione tecnologica nel settore della ceramica.

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